Fin dal Medioevo il Chenin Blanc è stato apprezzato per la sua straordinaria adattabilità e per la capacità di produrre una gamma di vini eccezionalmente ampia: dai bianchi secchi e tesi ai dolci da botrite, fino agli spumanti di finezza sorprendente. È considerato un vitigno “trasparente”, in grado di esprimere con precisione il carattere del terroir e le sfumature climatiche delle diverse sottozone della Loira — da Vouvray e Montlouis a Savennières e Coteaux du Layon.
Con il tempo, il suo prestigio ha varcato i confini francesi: oggi il Chenin Blanc è diffuso anche in Sudafrica (dove è conosciuto come “Steen”), diventandone il vitigno simbolo, e in misura minore in California, Australia e Nuova Zelanda. La sua versatilità, unita all’elevata acidità naturale e alla complessità aromatica, ne fanno uno dei più grandi vitigni bianchi del mondo, capace di coniugare eleganza, profondità e longevità.
Zone di coltivazione
Il Chenin Blanc è coltivato principalmente in Francia, nella Valle della Loira, dove trova le sue migliori espressioni nelle aree di Vouvray, Montlouis-sur-Loire, Savennières, Saumur e Anjou. Qui si declina in una varietà di stili: vini secchi minerali, spumanti metodo tradizionale, versioni amabili e dolci da botrite. I suoli di tufa, calcare e scisti, uniti al clima oceanico-temperato, favoriscono la maturazione lenta e lo sviluppo di aromi complessi.
Fuori dalla Francia, il Chenin Blanc ha trovato un secondo grande habitat in Sudafrica, dove è stato introdotto nel XVII secolo dai coloni olandesi e francesi. Oggi è il vitigno più coltivato del Paese, presente soprattutto nelle regioni di Stellenbosch, Paarl e Swartland. È inoltre coltivato in California (Clarksburg, Napa Valley), Australia (Western Australia, Victoria), Argentina, Nuova Zelanda e, in misura minore, in alcune zone di Spagna e Italia (in Alto Adige e Friuli, su scala sperimentale). La sua capacità di adattarsi a condizioni climatiche e pedologiche differenti lo rende una varietà internazionale a pieno titolo, pur mantenendo un forte legame con la sua terra d’origine.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Chenin Blanc è di vigoria medio-elevata, con portamento semieretto e buona fertilità. Le foglie sono di medie dimensioni, orbicolari o trilobate, con margine dentato e lembo verde chiaro. Il grappolo è medio, cilindrico o conico, piuttosto compatto, talvolta con un’ala corta. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia sottile e pruinosa di colore giallo-verde, tendente al dorato con la maturazione. La polpa è succosa, di sapore neutro, ma con acidità elevata e ottimo equilibrio zuccherino.
Germoglia in epoca media e matura tardivamente, il che lo espone ai rischi climatici dell’autunno, ma consente anche un’ampia finestra vendemmiale utile per diverse tipologie di vinificazione, dalle versioni secche a quelle botritizzate. È una varietà che richiede terreni ben drenati e microclimi ventilati per evitare eccessi di umidità e marciumi indesiderati.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Chenin Blanc predilige terreni calcarei, marnosi o tufacei, ma si adatta anche a suoli scistosi o argillosi. È una varietà sensibile alla botrite, che può essere un pregio o un difetto a seconda dello stile desiderato: nelle annate favorevoli, infatti, la “pourriture noble” (botrite nobile) è alla base dei grandi vini dolci della Loira.
La varietà è resistente alla siccità e si comporta bene in condizioni di stress idrico moderato, che favoriscono la concentrazione aromatica. È però sensibile alla peronospora e all’oidio e richiede quindi una gestione agronomica accurata. Le forme di allevamento più comuni sono il guyot e il cordone speronato, con potature medio-corte. La produttività varia a seconda del clone e delle condizioni pedoclimatiche, ma per ottenere vini di qualità elevata è preferibile mantenerla entro i 60–70 quintali per ettaro.
La maturazione lenta e progressiva consente di modulare la raccolta in più passaggi (“tries”), tecnica tradizionale nei vigneti destinati ai vini dolci.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Chenin Blanc sono straordinariamente duttili e consentono una vasta gamma di vinificazioni. La loro elevata acidità naturale, unita a un potenziale zuccherino significativo, permette di ottenere vini secchi tesi e minerali, spumanti di grande finezza, o vini dolci e passiti di lunga durata.
Nei vini secchi, la fermentazione avviene solitamente in acciaio inox a basse temperature per preservare freschezza e aromi primari; nelle versioni più complesse, si impiegano fermentazioni e affinamenti in botti di rovere con pratiche di bâtonnage, che donano struttura e rotondità.
Nelle versioni dolci o da botrite, il Chenin Blanc esprime una gamma aromatica eccezionale, con note di miele, albicocca, cera d’api e zafferano. È un vitigno di grande longevità: i migliori vini, soprattutto quelli di Vouvray o Savennières, possono evolvere per decenni, sviluppando sfumature di frutta secca, spezie e idrocarburi simili al Riesling maturo.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Chenin Blanc mostrano un profilo aromatico complesso e mutevole, fortemente influenzato dallo stile e dal terroir. I vini secchi si presentano di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso dominano note di mela verde, pera, fiori bianchi, agrumi e una marcata componente minerale. Al palato offrono acidità vibrante, tensione e profondità, con finale lungo e sapido.Le versioni semi-secche e dolci sviluppano aromi di miele, frutta candita, albicocca disidratata e spezie dolci, sostenuti da una freschezza sempre viva che bilancia la dolcezza residua. I vini spumanti da Chenin Blanc, prodotti soprattutto a Saumur e Vouvray, sono fini, cremosi e persistenti, con note di crosta di pane e fiori d’acacia.
