Il Friuli-Venezia Giulia è caratterizzato dalla presenza di una notevole varietà di vitigni nei suoi vigneti. Famoso come la regione dei grandi vini bianchi, le uve a bacca bianca rappresentano quasi il 70% del totale di quelle coltivate nel Friuli-Venezia Giulia. Molto ampio è il patrimonio di vitigni autoctoni, sia a bacca bianca che a bacca nera, oggetto di sempre maggiore interesse e riscoperta, e che rappresentano il 40% del vigneto totale. Il Tocai Friulano, il Verduzzo Friulano, il Picolit, il Refosco dal Peduncolo Rosso, lo Schioppettino, il Pignolo e il Tazzelenghe sono vitigni autoctoni del Friuli-Venezia Giulia, mentre la Ribolla Gialla e la Malvasia Istriana, presenti nel territorio da secoli, sono state probabilmente introdotte durante il XIII secolo.
Quasi il 60% della superficie vitata del Friuli-Venezia Giulia è dedicato ai vitigni internazionali. Il primo di essi è il Pinot grigio, con il 25% della superficie totale, seguito dal Merlot, con il 15%, dallo Chardonnay, dal Sauvignon e dal Cabernet franc, tutti con il 7%. Il Cabernet sauvignon ha un modesto 3%. Pinot bianco e Pinot nero, introdotte nel XIX secolo durante il dominio degli Asburgo, hanno rispettivamente il 2% e l’1,5%. La Glera è il primo vitigno non autoctono nazionale, con un complessivo 6%.
Il Gewürztraminer, il Müller-Thurgau, il Riesling renano e il Riesling Italico, il Franconia (Blaufränkisch) sono invece stati introdotte in Friuli dall’Austria. Nella zona della Venezia Giulia, nelle colline del Carso nell’area dell’entroterra Triestino, tradizionalmente vengono coltivati i vitigni autoctoni Terrano a bacca nera e Vitovska a bacca bianca.