Geneticamente imparentato con la Schiava e discendente della grande famiglia dei vitigni alpini, il Lagrein è stato per secoli coltivato nei vigneti più caldi e profondi della conca bolzanina, dove si producevano sia vini scuri e robusti (“Dunkel”) sia rosati (“Kretzer”). La sua storia moderna inizia negli anni ’80, quando una nuova attenzione alla qualità e alla gestione agronomica ne ha esaltato complessità, eleganza e capacità di espressione territoriale.
Zone di coltivazione
Il centro assoluto della coltivazione del Lagrein è l’Alto Adige, con particolare concentrazione nella conca di **Bolzano**, a Gries, Santa Maddalena, Laives e nella Bassa Atesina.
Il vitigno è presente anche in misura minore nel Trentino e in alcune zone del Friuli Venezia Giulia. Piccoli impianti si trovano inoltre in Austria, Germania e negli Stati Uniti, dove è apprezzato per la sua intensità cromatica e la sua vivacità acida.
L’habitat ideale comprende terreni alluvionali profondi, ricchi di sabbia e ghiaia, capaci di immagazzinare calore e favorire maturazioni complete. Il clima caldo della conca di Bolzano, mitigato dalle forti escursioni termiche alpino-dolomitiche, contribuisce a mantenere elevata acidità e a esaltare la componente aromatica.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Lagrein è vigorosa, con portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e robusto.
Il grappolo è medio, compatto, cilindrico o cilindrico-conico. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore blu-nero e ricca di antociani, responsabili dell’intensa pigmentazione dei vini. La polpa è succosa, acidula e caratterizzata da un profilo varietale che combina note fruttate e leggere sfumature speziate.
La maturazione è medio-tardiva, generalmente dalla seconda metà di settembre in avanti.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Lagrein è un vitigno esigente dal punto di vista agronomico. Richiede terreni profondi, ben drenati e ricchi di scheletro; teme i suoli freddi e compatti.
Mostra buona vigoria e produttività, che vanno controllate con potature mirate e accurata gestione della chioma per evitare ombreggiamenti e ottenere maturazioni fenoliche complete.
È mediamente resistente alle principali crittogame, ma la compattezza del grappolo può favorire la botrite nelle annate umide. L’allevamento più diffuso è il guyot, seguito dal cordone speronato e, in alcuni casi, dalla pergola tradizionale altoatesina.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Lagrein generano mosti ricchi di antociani, tannini e acidità, elementi che conferiscono ai vini struttura, intensità cromatica e longevità. La vinificazione avviene generalmente in acciaio con macerazioni prolungate, seguite da affinamenti in botte grande o barrique a seconda dello stile desiderato.
La varietà si presta sia a interpretazioni più fresche e fruttate sia a versioni più complesse e strutturate, con significativi miglioramenti qualitativi negli ultimi decenni grazie a rese più contenute e a una più attenta selezione delle uve.
Aromaticamente esprime frutti neri, viola, mora, prugna, spezie dolci, cacao e talvolta note ferrose, tipiche della conca di Bolzano.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Lagrein presentano colore rubino profondo o porpora. Al naso offrono un profilo che combina frutti scuri (mora, prugna, ciliegia nera), violetta, spezie dolci e una caratteristica nota minerale o ferrosa.
Al palato sono pieni, avvolgenti e strutturati, con acidità marcata, tannini vigorosi ma oggi sempre più gestiti con precisione, e una persistenza lunga e speziata. Le versioni affinate in legno sviluppano complessità, morbidezza e una densità aromatica considerevole.
La tipologia rosata “Kretzer”, invece, offre vini più leggeri, freschi e fragranti, pur mantenendo un carattere distintivo.
