Il Bianca è un vitigno a bacca bianca, sviluppato nel 1963 nella regione vinicola di Eger, nel nord-est dell’Ungheria. Il Bianca è un incrocio ibrido di Bouvier ed Eger 2, derivato a sua volta dal Villard blanc. La varietà è stata autorizzata per la produzione di vino nel 1982 e da allora ha dato origine a diverse tipologie di vino, sia secche che dolci. Uno dei vantaggi del Bianca a livello agronomico è la sua naturale elevata resistenza a molte malattie fungine, che la sta rendendo interessante per le coltivazioni biologiche. Nel 2012, c’erano 1.280 ettari di Bianca piantati in Ungheria, la stragrande maggioranza nella regione di Kunság, circa 1.130 ettari. Al di fuori dell’Ungheria alcune coltivazioni si possono trovare soltanto in Russia, nelle regioni vinicole di Krasnodar Krai, con 2.730 ettari.
Il Bianca ha germogliamento precoce, ma è comunque resistente al gelo primaverile. Anche la sua maturazione è precoce, il che lo rende adatto alla coltivazione nelle regioni vinicole con climi continentali rigidi e stagioni di crescita brevi. I grappoli del Bianca sono di dimensioni da medie a molto grandi, con gli acini piccoli e molto pruinosi. La vite ha grande vigoria e produce una grande chioma che necessita di essere tenuta sotto controllo. Anche la sua resa è molto alta. Tra le avversità a cui il Bianca è soggetto c’è la colatura, che può essere causata dalle cattive condizioni meteorologiche durante la fioritura.
Il Bianca dà vini relativamente neutri, moderatamente alcolici e caratterizzati da note floreali. Le tipologie di vino prodotte con il Bianca possono variare a seconda del momento della vendemmia, con raccolte precoci che tendono a dare vini con aromi più “esotici”. In cantina, il vino ottenuto dal Bianca è molto incline all’ossidazione e richiede particolare attenzione per evitare l’insorgenza di difetti.