Il vitigno Cagnulari, autoctono della Sardegna, viene tradizionalmente coltivato con l’antico metodo dell’alberello sulle colline dal suolo di composizione calcareo-argillosa a sud di Sassari, non lontano dalla costa di Alghero, ma è poco rappresentato nelle altre province sarde ed è per questo stato ignorato da molti studiosi, fino ai tempi più recenti. Il Cagnulari presenta una certa somiglianza col vitigno Bovale, varietà a cui molti lo assimilano. Per questa ragione si ipotizza una comune origine spagnola, anche se poi il Cagnulari si è evoluto rispetto dal clone originario, che potrebbe quindi anche essere veramente il Bovale. Il Cagnulari si è salvato dall’estinzione grazie all’impegno di pochi piccoli produttori, che hanno resistito al passaggio a vitigni più famosi e redditizi come il Cannonau e il Bovale.
Il vino del Cagnulari in passato veniva spesso utilizzato per tagliare altri vini rossi meno intensi e corposi o venduto sfuso per un consumo locale. La sua vinificazione in purezza è abbastanza recente, ad oggi è riconosciuta al Cagnulari una tipologia specifica all’interno della DOC Alghero. In Gallura il Cagnulari viene chiamato Caldarello o Caldareddu, e ad Alghero viene chiamato Cagliunari, che è il suo sinonimo regolarmente riconosciuto. Il Cagnulari viene vinificato spesso assieme ad altri vitigni a bacca nera: ad esempio nella zona del Mejlogu viene tagliato con il Cannonau e con il Pascale di Cagliari ottenendo un vino dall’interessante struttura. Dal 1995 il Cagnulari rientra come base per i vini a Denominazione di Origine Controllata della Alghero DOC. Dal punto di vista colturale, la vite di Cagnulari ha buona vigoria e richiede sistemi di allevamento a media espansione, con potatura corta tipo alberello. La sua produzione è abbondante e costante ed ha una discreta resistenza alle malattie crittogamiche. Soffre l’eccessiva esposizione dei raggi solari e le temperature elevate (sopra i 40 °C) e una piovosità al di fuori del normale nel periodo estivo causa notevoli danni al grappolo provocando spesso del marciume acido che rende inutilizzabile gran parte della produzione. L’uva del Cagnulari è particolarmente ricca di zuccheri, di polifenoli e presenta anche di una buona acidità. Con una vinificazione accorta si riesce ad ottenere un vino di buona qualità e abbastanza longevo.
Caratteristiche ampelografiche
Il Cagnulari è una varietà di media vigoria, con portamento eretto. La foglia è media, trilobata o quinquelobata. Il grappolo è compatto, di forma conica o cilindrica, di medie dimensioni. Gli acini sono sferici, con buccia spessa e consistente, di colore blu-nero con abbondante pruina. La maturazione avviene tardivamente, generalmente nella seconda metà di settembre o inizio ottobre.
Proprietà agronomiche
È una pianta che si adatta bene ai terreni calcarei, argillosi e ventilati del nord Sardegna. La produttività è media e può essere instabile in funzione dell’andamento climatico. Richiede una gestione accurata del carico produttivo per ottenere il meglio in termini qualitativi. Mostra una buona tolleranza alla siccità.
Resistenze e sensibilità
È discretamente resistente alla peronospora e all’oidio, ma può soffrire l’umidità eccessiva in prossimità della vendemmia, per via della compattezza del grappolo. Si comporta bene in agricoltura integrata o biologica, se coltivato in zone ben arieggiate.
Proprietà enologiche
Il Cagnulari fornisce mosti ricchi di polifenoli, con intenso colore rubino e ottima struttura tannica. Il tenore zuccherino è elevato, con acidità media. Si presta a vinificazioni in rosso con macerazioni prolungate, e può affinare in legno, dove sviluppa complessità senza perdere la sua impronta aromatica. I migliori esempi mostrano un buon potenziale evolutivo.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Cagnulari
I vini ottenuti da Cagnulari si presentano di colore rosso rubino intenso, spesso con riflessi violacei. Al naso esprimono profumi intensi di frutti di bosco maturi, more, visciole, spezie dolci (pepe nero, noce moscata), cuoio e liquirizia, con possibili sfumature balsamiche o minerali. In bocca sono strutturati, caldi, con tannini presenti ma fini, e una buona persistenza gustativa. L’alcol è generalmente ben integrato, e i vini mostrano spesso un finale secco e pulito, con leggera nota amaricante.
Il Cagnulari si abbina perfettamente con la cucina sarda tradizionale, in particolare con carni arrosto, formaggi stagionati, piatti speziati e salumi locali. È un vino che riflette la forza e l’autenticità del territorio da cui proviene, e che oggi rappresenta una delle più promettenti espressioni della nuova viticoltura sarda.
