Dal punto di vista culturale, l’Aligoté riflette il carattere più autentico e popolare della Borgogna: un vino di collina e di villaggio, spesso coltivato nelle parcelle meno favorevoli ai grandi crus dello Chardonnay, ma capace di rivelare, se curato con rigore, una sorprendente complessità minerale. I migliori risultati si ottengono nella Côte Chalonnaise e nella Côte d’Or, dove il vitigno, allevato su suoli calcarei e marno-argillosi, esprime equilibrio e verticalità. Il riconoscimento della denominazione Bouzeron AOC nel 1998 ha segnato il riscatto dell’Aligoté, identificando un terroir specificamente vocato alla sua coltivazione e vinificazione in purezza. Oggi è considerato una delle più genuine espressioni della tradizione borgognona, e la sua freschezza lo ha reso nuovamente protagonista nei vini bianchi “di territorio” di Francia e di altre regioni del mondo.
Zone di coltivazione
L’Aligoté è coltivato principalmente in Borgogna, dove occupa circa 1.700 ettari, con la maggiore concentrazione nella Côte Chalonnaise (Bouzeron, Rully, Montagny) e nella Côte de Beaune (Pernand-Vergelesses, Chorey-lès-Beaune, Savigny-lès-Beaune). È presente anche nel Mâconnais e, più sporadicamente, nel Chablisien, dove contribuisce a vini di grande tensione e mineralità. Al di fuori della Borgogna, è coltivato in Alsazia, Savoia e Jura, e si trova anche nell’Europa orientale (Bulgaria, Romania, Russia, Ucraina) e in alcune regioni del Nuovo Mondo, in particolare in Oregon e California. In questi ambienti freschi e ventilati, l’Aligoté mostra un’ottima capacità di adattamento, mantenendo la sua impronta di vivacità acida e limpidezza aromatica. In Francia è autorizzato anche per la produzione di Crémant de Bourgogne, dove apporta freschezza e linearità al blend.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Aligoté è di vigoria medio-alta, con portamento semieretto e tralci sottili ma resistenti. Le foglie sono di dimensioni medio-piccole, orbicolari, a margine dentato, con pagina superiore verde chiaro e superficie leggermente increspata. Il grappolo è medio, conico-cilindrico, compatto o mediamente serrato; gli acini sono piccoli o medi, sferici, di colore giallo-verde, con buccia sottile e pruinosa. Il vitigno germoglia presto e matura relativamente tardi, collocandosi tra lo Chardonnay e il Pinot Blanc in termini di epoca di raccolta. È sensibile alle gelate primaverili, ma mostra buona resistenza alla siccità e discreta tolleranza alle malattie fungine, soprattutto all’oidio. La produttività è regolare ma può diventare eccessiva se non controllata, condizione che riduce la concentrazione aromatica; per questo motivo si adottano potature corte e selezioni di grappoli in campo.
Caratteristiche colturali e agronomiche
L’Aligoté si adatta bene ai suoli calcarei e marnosi della Borgogna, ma esprime al meglio il proprio potenziale nei terreni leggeri, ricchi di scheletro e ben drenati, dove la maturazione avviene in modo graduale e l’acidità si conserva elevata. È una varietà rustica e versatile, capace di mantenere equilibrio anche in condizioni climatiche variabili. Le forme di allevamento più diffuse sono il guyot semplice e il cordone speronato, con densità d’impianto elevata, secondo la tradizione borgognona. La gestione della chioma è fondamentale per evitare ombreggiamenti e favorire una maturazione omogenea. L’Aligoté è un vitigno che beneficia dei climi freschi e ventilati, dove l’escursione termica tra giorno e notte intensifica la componente aromatica e garantisce vini di precisione e leggerezza. La resa ideale per produzioni di qualità si situa attorno ai 60 quintali per ettaro.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Aligoté possiedono un’elevata acidità naturale e un contenuto zuccherino medio, che si traducono in vini freschi, secchi e vivaci. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio inox per preservare la fragranza varietale e la precisione gustativa, ma alcuni produttori scelgono affinamenti in legno grande o in barrique usate per conferire maggiore rotondità e complessità. Le fermentazioni a basse temperature esaltano il profilo aromatico fine, dominato da note floreali, agrumate e minerali. L’Aligoté si presta bene anche alla spumantizzazione, grazie alla sua acidità vibrante e alla struttura leggera, risultando un componente importante del Crémant de Bourgogne. Nei migliori terroir, come Bouzeron, la varietà può dare vini di grande eleganza e longevità, capaci di evolvere in bottiglia per oltre dieci anni, sviluppando sfumature di miele, nocciola e pietra focaia.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Aligoté si presentano di colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli. Al naso offrono un bouquet fresco e sottile, con profumi di fiori bianchi, acacia, biancospino, agrumi e mela verde, accompagnati da una marcata nota minerale e gessosa. Al palato sono secchi, tesi e lineari, con acidità tagliente e una struttura leggera ma ben definita. Le versioni più giovani si distinguono per vivacità e immediatezza, mentre quelle provenienti da vigneti vecchi o da suoli calcarei mostrano maggiore profondità e persistenza. In maturazione, l’Aligoté sviluppa eleganti sentori di mandorla, miele e pietra bagnata, mantenendo sempre una sensazione di freschezza e purezza. È un vino perfetto come aperitivo, ma anche un eccellente compagno per frutti di mare, pesci bianchi, formaggi di capra e piatti delicati della cucina borgognona. Nella sua essenzialità raffinata, l’Aligoté rappresenta la quintessenza della freschezza minerale francese.
