L’Hársevelű è un vitigno a bacca bianca coltivato in Ungheria, conosciuto per il suo ruolo nei vini dolci Tokaji, dove affianca la varietà prevalente Furmint. A volte viene anche vinificato in purezza, dando vini sia secchi che dolci. L’Hársevelű come vino presenta note olfattive mielate e a volte affumicate. Il suo nome, in Ungherese significa “foglia di tiglio” e fa riferimento alle particolari note vegetali che il suo vino assume con l’invecchiamento. Assieme al Furmint, l’Hársevelű è una delle varietà più coltivate nella regione vinicola di Tokaji nella quale le due varietà rappresentano il 90% della superficie coltivata a vigneto. L’Hársevelű viene comunque coltivato in tutta l’Ungheria e fuori dal Tokaji spicca la regione vinicola di Somló. Al di fuori dell’Ungheria, la varietà viene coltivata in Germania, Slovacchia e molto limitatamente anche in Sud Africa.
I grappoli spargoli e le bucce sottili degli acini dell’Hársevelű lo rendono adatto all’attacco della muffa nobile (Botrytis cinerea), che concentra gli zuccheri già alti dell’uva, come accade nella produzione dei famosi vini Aszú di Tokaj. Nell’uvaggio del Tokaji, l’Hársevelű conferisce le sue note speziate e affumicate, di miele e aromi di fiori di sambuco. I suoi vini secchi risultano più erbacei e minerali. Sono state fatte anche sperimentazioni di maturazione in botti scolme in presenza di flor, nello stile dello Sherry o del Vin Jaune dello Jura.