Il Bonamico è un vitigno a bacca nera autoctono della Toscana, storicamente coltivato soprattutto nella zona delle colline pisane, in particolare nei territori compresi tra Palaia, Pontedera, San Miniato e Collesalvetti. È noto anche con sinonimi come Uva dei cento occhi o Uva Merla, per via dell’aspetto del grappolo e della colorazione intensa dell’acino. Le prime citazioni risalgono al XVIII secolo, quando il Bonamico era apprezzato per la sua abbondante produzione, il colore intenso e la dolcezza degli acini, tanto da essere utilizzato sia per il vino che come uva da tavola.
Con la ristrutturazione della viticoltura toscana nel Novecento, e l’affermazione di vitigni più produttivi o strutturati come Sangiovese, Cabernet e Merlot, il Bonamico è stato gradualmente abbandonato, sopravvivendo solo in vecchi vigneti e in alcune selezioni clonali. Negli ultimi anni ha suscitato l’interesse di alcuni viticoltori locali per le sue caratteristiche aromatiche peculiari e il suo legame con la tradizione rurale toscana.
Oggi la coltivazione del Bonamico è molto limitata e confinata ad alcune zone delle province di Pisa e Lucca. È ammesso come varietà complementare in alcune IGT toscane come Toscana IGT, Val di Magra o Colli della Toscana Centrale, ma raramente compare sulle etichette. Alcuni produttori sperimentano vinificazioni in purezza, anche se in quantità estremamente ridotte.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta presenta vigoria elevata, con portamento espanso e abbondante produzione. La foglia è grande, trilobata o pentalobata. Il grappolo è lungo, molto spargolo, con acini grossi, di forma sub-ovale, bucce spesse e colore nero-blu intenso, ricoperte da abbondante pruina. La maturazione è tardiva, generalmente tra fine settembre e metà ottobre.
Proprietà agronomiche
Il Bonamico si adatta bene ai terreni collinari, preferendo quelli argillosi-calcarei ben esposti, ed è particolarmente adatto ai climi temperati. Ha una produzione elevata, spesso eccessiva se non controllata con potature e diradamenti. In vendemmie precoci presenta acidità elevata e tannini verdi, ma se raccolto a piena maturazione può dare vini equilibrati e profumati.
Resistenze e sensibilità
È un vitigno abbastanza robusto, con buona resistenza alle malattie crittogamiche, in particolare all’oidio. È tuttavia sensibile al marciume acido e alle piogge abbondanti in prossimità della vendemmia, che possono danneggiare gli acini maturi.
Proprietà enologiche
I mosti sono ricchi in colore e sostanze aromatiche, ma relativamente poveri in struttura alcolica. Per questa ragione, in passato, il Bonamico veniva impiegato per amplificare il colore e l’aromaticità di altri vini più neutri. Oggi, vinificato in purezza, può dare risultati sorprendenti in termini di finezza aromatica e tipicità, soprattutto se vinificato in acciaio o con brevi affinamenti in legno neutro.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Bonamico
I vini ottenuti da Bonamico si distinguono per il colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso offrono profumi intensi e fragranti di frutti rossi maturi, ciliegia, mora, prugna, e note floreali di violetta. A seconda del grado di maturazione e della vinificazione, possono emergere anche sfumature di spezie dolci, china, o erbe mediterranee.
In bocca i vini sono freschi, con tannini morbidi, basso tenore alcolico e una struttura snella ma armoniosa. Piacevoli da giovani, possono acquisire complessità con un breve affinamento. Si abbinano bene con piatti della cucina toscana contadina, come zuppe di legumi, salumi locali, carni bianche arrosto, ma anche con formaggi freschi e crostoni rustici.
