Il Pecorello è un vitigno minore a bacca bianca della Calabria, presente soprattutto nella provincia di Cosenza e noto localmente a partire dalla fine del 1800. Tra i suoi sinonimi c’è anche “Pecorino“, ma questo non deve far pensare a parentele col vitigno Pecorino conosciuto in centro Italia, essendo una varietà completamente diversa. Il Pecorello è quindi un vitigno calabrese a tutti gli effetti, riconducibile con tutta probabilità al Greco della zona di Rogliano, in provincia di Cosenza. Il Pecorello viene descritto per la prima volta in Calabria a fine Ottocento, anche la sua presenza in zona forse è più datata. Come vino, invece è poco conosciuto e spesso confluisce in uvaggi. In realtà il Pecorello di Rogliano merita il suo spazio nell’enologia calabrese, occupata dal Gaglioppo e dal Greco.
Infatti cominciano pian piano ad apparire dei vini Pecorello monovitigno, vinificati in acciaio per preservarne il carattere floreale e fruttato e mantenere l’accattivante acidità. Dal punto di vista ampelografico, il Pecorello ha foglia media o grande, orbicolare, trilobata o intera. Il grappolo è medio, cilindrico o conico, semplice o alato, da spargolo a leggermente compatto. Gli acini sono piccoli o medi, sferoidali, con buccia pruinosa, spessa, consistente, di colore blu-violetto.