Molti si domandano perché il fondo delle bottiglie da vino sia concavo.

Il motivo non è di permettere di infilarvi il pollice durante il servizio, per quanto risulti alla fine utile anche a questo scopo.

Le principali ragioni della presenza di questa “fossetta” sono in realtà storiche.

In passato, quando le bottiglie venivano prodotte artigianalmente soffiando il vetro, la base assumeva una forma tondeggiante. Bisognava quindi garantire la stabilità della bottiglia e proprio per questo, dopo la lavorazione, il fondo veniva spinto verso l’interno della bottiglia, quando il vetro era ancora lavorabile.

Al giorno d’oggi, con la precisione dei macchinari, questo accorgimento non è più necessario e il fondo concavo è mantenuto per tradizione. Inoltre, la presenza del cono all’interno del recipiente, ha anche una funzione più tecnica. Infatti permette di concentrare i sedimenti del vino sul bordo del fondo, evitando così che tornino in sospensione quando la bottiglia viene inclinata.

Le bottiglie che hanno il fondo più accentuato sono quelle per i vini spumanti elaborati con il metodo classico. Alla fine della spumantizzazione, però, la raccolta dei lieviti esausti non avviene alla base, bensì verso il collo della bottiglia, per essere eliminati durante la sboccatura. La funzione del fondo conico è in questo caso dovuta al fatto che la bottiglia, così strutturata, risulta più resistente, cosa fondamentale visto che  durante la presa di spuma si sviluppa una sovrapressione di 6 – 8 atmosfere. Un altro motivo che spiega la presenza di questa concavità è che per realizzare il tradizionale “sabrage”, ovvero la tecnica di apertura del vino che conosciamo come “sciabolata”, la bottiglia deve necessariamente essere afferrata alla base inserendovi il pollice.