Storicamente utilizzata in piccole produzioni contadine, il Lacrima ha rischiato l’estinzione nel corso del Novecento, per poi essere riscoperta negli anni ’80 grazie all’impegno di alcuni produttori che ne valorizzarono l’eccezionale profilo aromatico. La varietà è oggi una delle più identitarie dell’enologia marchigiana, famosa per la sua fragranza floreale unica nel panorama dei rossi italiani.
Zone di coltivazione
Il Lacrima è coltivata quasi esclusivamente nelle Marche, con il suo centro vitale nel comune di Morro d’Alba e nei territori limitrofi compresi tra Jesi, Senigallia e Monte San Vito. Qui è protagonista della Lacrima di Morro d’Alba DOC, che tutela sia le versioni secche sia le tipologie passite e spumantizzate.
Fuori dalle Marche la presenza è molto limitata, con qualche piccolo impianto sperimentale in Emilia-Romagna e Umbria. Il vitigno predilige suoli argillosi o argilloso-calcarei, climi temperati con buona ventilazione e una moderata altitudine che permette di preservare l’acidità e di contenere la naturale aromaticità.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Lacrima presenta vigoria medio-alta e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o quinquelobate, con lembo spesso e superficie leggermente ondulata.
Il grappolo è medio, piramidale o cilindrico-conico, di solito compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici o leggermente ovali, con buccia sottile di colore blu-nero, ricca di sostanze aromatiche e facilmente soggetta a microfessurazioni. La polpa è succosa, dolce e caratterizzata da un profilo aromatico intensamente floreale.
La maturazione è medio-precoce o media, generalmente tra metà e fine settembre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Lacrima è un vitigno espressivo ma delicato. Mostra buona adattabilità ai suoli argillosi e una discreta resistenza alla siccità, tuttavia è sensibile alla botrite a causa della buccia sottile e della compattezza del grappolo. Richiede pertanto una gestione accurata della chioma e delle rese, evitando eccessi produttivi che porterebbero a profili aromatici meno nitidi e a una struttura più debole.
Le forme di allevamento più diffuse sono guyot e cordone speronato, che consentono un buon controllo vegetativo e una migliore esposizione dei grappoli alla ventilazione naturale.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Lacrima generano mosti intensamente aromatici, caratterizzati da buona acidità e un corredo varietale unico per un’uva rossa. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio, con macerazioni non troppo prolungate per preservare la fragranza floreale e la finezza dei profumi primari.
La varietà permette anche versioni frizzanti e spumantizzate, oltre a interessanti interpretazioni passite o da vendemmia tardiva, che ne amplificano il carattere aromatico. L’uso del legno è raro, poiché tende a coprire la delicatezza delle sue note varietali.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Lacrima presentano colore rubino acceso con riflessi violacei. Al naso offrono un bouquet esplosivo, dominato da note di rosa, viola, lavanda, fiori scuri, frutti rossi e spezie dolci, talvolta con sfumature balsamiche e di incenso.
Al palato risultano morbidi, succosi e dotati di buona freschezza, con tannini leggeri e un’intensità aromatica che permane a lungo. Le versioni più strutturate mantengono comunque un profilo elegante, mentre le tipologie più giovani privilegiano immediatezza e fragranza.
