In epoca moderna il Lambrusco Salamino ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo enologico della provincia di Modena, grazie alla sua produttività regolare, alla capacità di conservare elevata acidità e al profilo aromatico caratterizzato da fruttuosità vivace e fragranza floreale. È oggi uno dei Lambruschi più vinificati e riconoscibili sul mercato italiano e internazionale.
Zone di coltivazione
Il centro di diffusione del Lambrusco Salamino è la provincia di Modena, in particolare le aree tra Sorbara, Carpi, Campogalliano e Soliera.
È la varietà di riferimento della Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, e compare anche nei disciplinari delle DOC Lambrusco di Sorbara e Reggiano come componente ammessa in uvaggio.
Il vitigno è presente anche nella provincia di Reggio Emilia e, in misura più limitata, in quella di Parma. Fuori dall’Emilia-Romagna la sua coltivazione è marginale.
Predilige terreni profondi, limoso-sabbiosi o limoso-argillosi, tipici dei depositi fluviali recenti, e beneficia del clima continentale caldo-umido della pianura padana, che permette di preservare freschezza aromatica e una vivace personalità.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Lambrusco Salamino presenta vigoria medio-elevata e portamento tendenzialmente eretto. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e dentatura marcata.
Il grappolo è piccolo o medio-piccolo, cilindrico o cilindrico-conico, compatto e ben serrato: la sua forma allungata e regolare dà origine al nome del vitigno. Gli acini sono piccoli o medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore blu-nero intenso e ricca di antociani. La polpa è succosa, acidula e dotata di un profilo aromatico fragrante.
La maturazione è medio-precoce o media, generalmente intorno alla metà di settembre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Lambrusco Salamino è un vitigno rustico, produttivo e regolare, ben adattato ai terreni fertili della pianura padana. Mostra buona resistenza alla siccità e una discreta tolleranza alle principali malattie fungine, anche se la compattezza del grappolo può esporlo al rischio di botrite nelle annate particolarmente piovose.
Le rese possono essere elevate, ma una gestione agronomica attenta come potature mirate, riduzione della fertilità delle gemme e controllo della vigoria permette di ottenere vini di migliore concentrazione e carattere.
Le forme di allevamento più adottate sono guyot e cordone speronato, mentre i sistemi espansi tradizionali sono oggi meno frequenti nelle produzioni di qualità.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Lambrusco Salamino producono mosti di colore ricchissimo, con buona acidità, tannino moderato e un tenore zuccherino che consente vinificazioni sia secche sia amabili.
La vinificazione, per la quasi totalità dei casi, avviene in acciaio con rifermentazione in autoclave secondo il metodo Charmat, ma alcune produzioni artigianali adottano rifermentazioni in bottiglia o metodi ancestrali.
Aromaticamente il vitigno esprime un ventaglio di frutta rossa e nera (mora, ribes, ciliegia) accompagnate da violetta, rosa e una componente vinoso-floreale molto distintiva.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Lambrusco Salamino presentano colore rubino profondo con riflessi violacei e una spuma vivace e fine. Il bouquet è fresco e fragrante, dominato da aromi di piccoli frutti rossi e violetta, spesso accompagnati da note di ciliegia matura e un leggero tocco erbaceo.
Al palato risultano equilibrati, piacevoli e scorrevoli, con acidità brillante, tannini moderati e una vivace effervescenza che accentua la freschezza. Le versioni secche sono più lineari e verticali, mentre quelle amabili esaltano la morbidezza del frutto e la bevibilità immediata.
