L’Oseleta è un vitigno a bacca nera originario della Valpolicella, in Veneto, riscoperto negli ultimi decenni dopo un lungo periodo di abbandono. Il suo nome deriva probabilmente dal dialetto locale, legato al termine “oselìn” (uccellino), forse per via della predilezione che gli uccelli dimostravano per i suoi acini piccoli e dolcissimi. Storicamente presente nei vigneti promiscui della Valpolicella e del Veronese, l’Oseleta è stata per secoli una varietà minore, utilizzata marginalmente negli uvaggi tradizionali.
Verso la fine del Novecento il vitigno è stato recuperato, selezionato e iscritto al Registro nazionale nel 2003, diventando una delle più recenti riscoperte dell’ampelografia veneta.
Caratteristiche ampelografiche
L’Oseleta si distingue per i grappoli molto piccoli e compatti, a forma cilindrico-conica. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia spessa, pruinosa e blu-nera molto intensa, ricca di polifenoli. La foglia è media, trilobata, con seno peziolare chiuso e pagina inferiore leggermente tomentosa. Il germogliamento è precoce, ma la maturazione è tardiva, ed è importante garantire una lunga stagione di crescita.
Proprietà agronomiche
Il vitigno ha bassa vigoria, ma ottima capacità di concentrare zuccheri e sostanze coloranti. Le rese sono molto contenute, anche a causa delle dimensioni ridotte del grappolo, ma la qualità dell’uva è elevata. L’Oseleta si adatta bene ai suoli calcarei e argillosi della Valpolicella, dove beneficia della buona escursione termica e dell’orientamento collinare. È adatto a forme di allevamento come il guyot o la pergola veronese, con potature corte.
Resistenze e sensibilità
L’Oseleta è generalmente resistente alla botrite e tollera bene la siccità, ma può risultare sensibile all’oidio e necessita di un attento controllo vegetativo per evitare eccessi di ombreggiamento. La compattezza del grappolo la espone al rischio di marciumi se non ben arieggiata. L’epoca di vendemmia è tardiva, spesso verso la seconda metà di ottobre.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, l’Oseleta produce mosti ricchissimi in colore, tannino e struttura, con acidità viva e aromaticità contenuta. È quindi particolarmente adatta a vinificazioni da lungo invecchiamento, a tagli per conferire corpo a vini più delicati, e alla produzione di Amarone e Recioto, dove esprime grande potenza e longevità. Le vinificazioni in purezza richiedono attenzione, ma possono offrire vini di straordinario carattere.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Oseleta
I vini da Oseleta sono riconoscibili per il loro colore impenetrabile, violaceo o porpora, e per la consistenza visiva molto marcata. Al naso si esprimono con profumi scuri e profondi: amarena sotto spirito, mora, prugna secca, insieme a note balsamiche, cuoio, liquirizia, pepe nero e sentori di cacao amaro. Con l’invecchiamento, si arricchiscono di tabacco, terra, ruggine e spezie orientali.
Al gusto, l’Oseleta dà vini robusti, molto tannici, freschi e lunghi, con una trama materica decisa e una persistenza di grande impatto. Nonostante la struttura, mantiene una vena acida che bilancia il corpo, rendendolo adatto anche a lunghi affinamenti in legno. È ideale con brasati, selvaggina, piatti grassi e speziati, formaggi stagionati, o come vino da meditazione.
