Per secoli l’Erbamat fu coltivato sui pendii collinari tra Brescia, Ome, Gussago e Rodengo Saiano, in un territorio caratterizzato da suoli morenici e fluvioglaciali, dominati da ciottoli, sabbie e limi. La tradizione contadina lo apprezzava per la sua acidità spiccata, la resistenza naturale ai climi freschi e la sua capacità di fornire vini asciutti e longevi.
Con il Novecento, la varietà conobbe un declino drastico: l’espansione dei vitigni internazionali e la meccanizzazione agricola resero l’Erbamat — tardivo, poco produttivo e difficile da gestire — un vitigno marginale, sopravvissuto solo in vecchi filari quasi estinti. La sua rinascita è recentissima: negli anni 2000, ricerche ampelografiche e sperimentazioni condotte in Franciacorta hanno evidenziato l’interesse enologico della varietà, portando nel 2017 al suo ingresso ufficiale nel disciplinare del Franciacorta DOCG. Oggi l’Erbamat rappresenta un ponte tra la memoria viticola bresciana e la moderna enologia spumantistica.
Zone di coltivazione
L’Erbamat è coltivato quasi esclusivamente in Franciacorta (provincia di Brescia), dove si concentra la quasi totalità delle superfici esistenti. Gli impianti sono distribuiti soprattutto nei comuni di:
– Rodengo Saiano, Ome, Gussago;
– Monticelli Brusati, Cazzago San Martino;
– Adro e zone limitrofe.
Le parcelle sono situate su suoli morenici e fluvioglaciali, ricchi di ciottoli, scheletro e sabbie, caratterizzati da eccellente drenaggio e buona mineralità.
Fuori dalla Franciacorta, l’Erbamat è raro ma presente in piccolissime quantità nel Bresciano occidentale e in alcune collezioni ampelografiche. Il suo inserimento nel disciplinare Franciacorta, fino a un massimo del 10% nelle cuvée, ha rilanciato l’interesse verso nuovi impianti e studi agronomici dedicati.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Erbamat presenta vigoria medio-alta e portamento semieretto. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, dotate di lembo spesso e poco ondulato.
Il grappolo è di dimensioni medio-grandi, allungato, generalmente spargolo, caratteristica che favorisce una buona aerazione degli acini. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore giallo-verde e polpa consistente, ricca di acidità e povera in zuccheri rispetto ad altri vitigni bianchi.
La maturazione è molto tardiva: l’Erbamat viene solitamente raccolto da fine settembre a metà ottobre, spesso anche più tardi, mantenendo acidità elevata e pH molto contenuti. Questa tardività è uno dei tratti genetici più distintivi della varietà.
Caratteristiche colturali e agronomiche
L’Erbamat è un vitigno rustico e resistente, adatto ai climi relativamente freschi della fascia pedecollinare bresciana. Mostra buona tolleranza alla siccità, alla botrite e alle oscillazioni termiche, ma è sensibile all’oidio e richiede una gestione attenta della chioma.
Le rese sono mediamente contenute e spesso irregolari, a causa della fioritura delicata e della maturazione tardiva. Le forme di allevamento più adattate sono il guyot e il cordone speronato, con potature che evitino sovrapproduzioni.
La maturazione fenolica lenta e la forte acidità naturale lo rendono particolarmente interessante per un territorio che, negli ultimi decenni, ha iniziato a risentire degli innalzamenti termici dovuti al cambiamento climatico.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Erbamat producono mosti con acidità altissima e grado zuccherino contenuto, caratteristiche ideali per la produzione di basi spumante. Il profilo aromatico primario è delicato e sobrio, con note di agrumi, erbe fresche, mela verde e sfumature minerali.
La vinificazione avviene quasi esclusivamente in acciaio, con fermentazioni a bassa temperatura e affinamento sulle fecce fini per aumentare volume e complessità. La varietà è poco incline all’uso del legno, che tende a coprire la fragranza naturale.
La sua funzione principale nelle cuvée di Franciacorta è quella di apportare freschezza, verticalità e stabilità acida, bilanciando eventuali eccessi di maturazione di Chardonnay e Pinot Nero nelle annate calde.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Erbamat sono caratterizzati da un profilo fresco, teso e vibrante. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso emergono agrumi, mela verde, fiori bianchi e note erbacee delicate, con una marcata impronta minerale. Al palato risultano molto acidi, sottili e verticali, con struttura snella e finale secco e netto. Il vitigno eccelle negli spumanti metodo classico, dove la sua acidità naturale contribuisce a longevità, slancio e precisione gustativa. Nei rari vini fermi, l’Erbamat mostra un profilo estremamente essenziale: sapidità, freschezza e una pulizia gustativa quasi “alpina”, che riflette la sua natura tardiva e la sua origine pedoclimatica unica.
