Il Glossario del vino di Quattrocalici

Storia colturale del terreno

Scelta della posizione per il vigneto

storia colturale del terreno

Prima di decidere l’impianto di un vigneto, è importante valutare la storia delle colture precedenti,  per determinare se ci sono problemi con le modifiche apportate al suolo o la potenziale presenza di parassiti o malattie.

Alcuni trattamenti utilizzati in agricoltura e silvicoltura hanno lunghi periodi di persistenza nel suolo e possono danneggiare le nuove viti. Le malattie da marciume radicale sono possono essere un problema se certi arbusti o alberi, come le querce, erano presenti sul sito prima dell’impianto del vigneto. I siti forestali disboscati che in precedenza includevano delle piante legnose dovrebbero essere lasciati a riposo per almeno un anno ma preferibilmente da tre a cinque anni, per ridurre la possibilità di presenza di spore fungine nel terreno. Molte malattie fungine delle radici hanno bisogno di un ospite (radici residue) su cui vivere e possono persistere nel terreno in loro presenza, quindi è garantito un periodo di maggese (messa a riposo del terreno) per prevenire eventuali problemi con le nuove colture.

Alcuni nematodi parassiti (vermi cilindrici invisibili a occhio nudo) possono causare problemi nei vigneti e la loro presenza sono in genere più probabile nei terreni sabbiosi. È consigliabile testare il terreno per i nematodi prima della selezione del sito e della semina.

Un eventuale eccesso di azoto nel suolo deve essere identificato e ridotto,  oppure può essere necessario evitare quei siti.

I terreni con pH basso (acidi) andrebbero corretti o evitati. Le radici della  Vitis vinifera preferiscono terreni con pH compreso tra 6 e 7. Un’attenta selezione del portainnesto può alleviare in una certa misura il problema. Una corretta calcinazione del terreno prima della semina può anche alleviare il problema nella zona delle radici. Tuttavia, il pH del suolo dovrà essere monitorato per tutta la vita del vigneto poiché l’acidità delle aree non trattate finirà per equilibrarsi con il suolo trattato, diminuendo nuovamente il pH del suolo.