il glossario della cucina di Quattrocalici

Pesci d’acqua dolce

Pesci d'acqua dolce

i pesci d'acqua dolce e il vino

I Pesci d’acqua dolce in cucina

I pesci d’acqua dolce vengono considerati in genere meno interessante dal punto di vista culinario rispetto a quell’ d’acqua salata. In realtà, vi sono pesci d’acqua dolce, in particolare i i pesci predatori, come il luccio, le cui carni, se cucinate bene, sono ottime e delicate. Infatti, i pesci d’acqua dolce richiedono spesso l’impiego di ricette più elaborate rispetto ai pesci di mare. Esistono infine pesci d’acqua dolce le cui carni sono effettivamente di bassa qualità, con proprietà organolettiche mediocri.

Nei nostri laghi sono diffusi pesci come il Coregone, il Persico Reale, il Luccio, e la Trota, e rientrano nei menù tipici dei ristoranti delle località che si affacciano sulle loro sponde. La trota e il persico si trovano anche al supermercato, mentre sempre la trota, ma anche salmerini, storioni e carpe, sono i pesci più diffusi nei laghetti di pesca sportiva.

I pesci d’acqua dolce rientrano in moltissime ricette regionali, e sono in genere cotti al tegame o in guazzetto, o in sughi per condire piatti di pasta. Le grigliate si consigliano solo con i pesci più grassi, come salmone, aringa e triglia, perché i pesci più magri tendono a diventare stopposi nella cottura a secco.

I Pesci d’acqua dolce e il vino

Le ricette a base di pesce d’acqua dolce sono caratterizzate dalla delicatezza e tendenza leggermente dolce delle loro carni, accompagnata dalla grassezza derivante dai metodi di cottura, per cui si consigliano vini bianchi, dai profumi non particolarmente intensi, struttura media e grande sapidità, come ad esempio una Falanghina del Sannio.