Il Caprettone, vitigno a bacca bianca autoctono della zona del Vesuvio, deve il suo nome alla forma del grappolo, che ricorda la “barbetta” delle capre. La storia del Caprettone è legata alla leggenda secondo cui Gesù, durante il suo viaggio in Campania, avrebbe piantato una vite utilizzando uno dei suoi bastoni. Il Caprettone viene spesso confuso con il Coda di Volpe, ma le caratteristiche morfologiche dei due vitigni e quelle organolettiche dei vini che se ne ottengono, sono in realtà abbastanza diverse. Il Caprettone è stato a rischio di estinzione a causa della sua bassa resa in uva e dell’abbandono delle coltivazioni tradizionali. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per il vitigno e i produttori hanno lavorato per preservare e valorizzare questa varietà.
Il Caprettone è noto per essere un vitigno vigoroso, con grappoli di uva di dimensioni medie e acini di uva di forma ovale. Richiede un clima caldo e soleggiato per prosperare ed è spesso coltivato in terreni vulcanici, che contribuiscono alle caratteristiche uniche del vino prodotto. Il Caprettone viene coltivato alle pendici del Vesuvio, in quindici comuni interessati dalla denominazione Vesuvio DOC.
Il vitigno rientra nella composizione del Lacryma Christi del Vesuvio bianco DOC, per quanto la sua naturale acidità, inferiore a quella del Fiano o del Greco ma superiore a quella del Coda di Volpe, lo renda idoneo anche alla spumantizzazione col metodo Charmat, ottenendo dei vini meno fruttati ma più minerali e corposi rispetto per esempio al Prosecco.
In Italia è presente quasi esclusivamente in Campania, nel territorio attorno al Parco Nazionale del Vesuvio, tra la costa e l’entroterra napoletano. Alcune piccole coltivazioni si trovano anche nei Campi Flegrei e in Irpinia, ma il suo habitat elettivo resta il suolo vulcanico vesuviano. Il Caprettone è oggi iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite e compare in alcuni disciplinari, tra cui la DOC Lacryma Christi del Vesuvio, la DOC Vesuvio Bianco, e alcune IGT campane.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta presenta buona vigoria e portamento espanso. La foglia è media, trilobata o quinquelobata, con seno peziolare chiuso. Il grappolo è medio-grande, conico, spesso alato, piuttosto compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa, di colore giallo dorato, coperta da pruina. La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Proprietà agronomiche
Il Caprettone si adatta perfettamente ai suoli lavici e sabbiosi del Vesuvio, mostrando buona resistenza alla siccità e agli stress termici. Ha una produzione regolare, con rese contenute che favoriscono la qualità dei mosti. Può essere coltivato anche in condizioni difficili, come quelle dei vigneti terrazzati vesuviani, spesso su piede franco grazie all’assenza di fillossera in questi suoli.
Resistenze e sensibilità
È resistente alla peronospora e discretamente tollerante all’oidio. La compattezza del grappolo richiede attenzione in vendemmia per evitare problemi di botrite in caso di piogge tardive. Si presta bene alla coltivazione biologica.
Proprietà enologiche
Il Caprettone fornisce mosti di buon tenore zuccherino, moderatamente acidi, con profilo aromatico sobrio ma elegante. Si presta bene alla vinificazione in bianco, sia in acciaio che con lievi affinamenti in legno o in anfore, dove sviluppa complessità senza perdere freschezza. È un vitigno che può esprimere la mineralità tipica dei suoli vulcanici.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Caprettone
I vini da Caprettone presentano un colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdolini. Al naso esprimono profumi fini e delicati, con note di fiori bianchi, erbe mediterranee, mandorla fresca, pietra focaia e frutta a polpa bianca. In bocca sono sapidi, snelli, con acidità moderata e una piacevole trama minerale, spesso accompagnata da un finale leggermente amarognolo, che ricorda la mandorla.
Il Caprettone si abbina molto bene con piatti a base di pesce, mozzarella di bufala, verdure grigliate, antipasti leggeri e cucina di mare mediterranea.
