Il vitigno Caricagiola è un vitigno a bacca nera diffuso in Sardegna e ne è probabilmente anche originario, in particolare dalla zona della Gallura. La prima citazione certa della Caricagiola è riferita alla Corsica, anche se viene riportata la Sardegna come luogo di origine. Nello stesso periodo viene anche riportata la presenza della Carcangliola sull’isola della Maddalena. La sua somiglianza con il Vermentino nero potrebbe però anche far pensare ad una provenienza ligure e un’altra ipotesi è che derivi dal Mourvèdre Nero o Bonvendro del Portogallo meridionale, a sua volta un biotipo particolare del Mourvèdre coltivato nella Francia meridionale e in spagna. La Caricagiola è presente in quasi tutte le IGT dell’Isola, ma non compare in nessuna denominazione DOP.
La Caricagiola è un vitigno molto produttivo, infatti Caricagiola significa “che carica molto”, cioè che porta molti grappoli, “Carcaghjolu nero” significa “nero che dà molta uva”.
In Italia è presente quasi esclusivamente nel nord della Sardegna, soprattutto nelle zone di Tempio Pausania, Luras, Calangianus e altri comuni della Gallura, dove viene coltivato in piccole parcelle, spesso in vigneti misti o storici. È iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite e ammesso alla produzione di alcune IGT locali, tra cui la Colli del Limbara IGT.
Caratteristiche ampelografiche
La foglia è media, trilobata o quinquelobata. Il grappolo è piccolo o medio, compatto, cilindrico-conico, spesso con una o due ali. Gli acini sono piccoli, di forma sferica, con buccia spessa, di colore blu-nero intenso e ricca di pruina. La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, generalmente nella seconda metà di settembre.
Proprietà agronomiche
La pianta presenta buona vigoria, portamento espanso e produttività tendenzialmente contenuta. Il vitigno si adatta bene ai suoli acidi e sabbiosi di origine granitica tipici della Gallura. Mostra buona resistenza alla siccità, grazie alle sue radici profonde e al ciclo vegetativo ben sincronizzato con l’ambiente. È particolarmente adatto alla viticoltura di collina e ai vigneti esposti ai venti marini.
Resistenze e sensibilità
Il Caricagiola si difende bene dalle principali malattie crittogamiche, in particolare grazie alla buccia coriacea dell’acino. È mediamente sensibile all’oidio e richiede un minimo controllo fitosanitario nelle annate umide. La sua tolleranza climatica è buona, rendendolo adatto anche alla coltivazione biologica.
Proprietà enologiche
Il mosto ha buona acidità, contenuto zuccherino moderato e colore intenso, caratteristiche che lo rendono ideale per la produzione di vini rossi freschi, fruttati, a bassa gradazione alcolica e pronta beva. Può essere vinificato in purezza per produrre vini varietali leggeri, oppure utilizzato in blend regionali per arricchire la componente aromatica e migliorare l’equilibrio tra tannini e acidità. Alcuni produttori sperimentano anche vinificazioni in rosato, che ne esaltano le doti di fragranza fruttata.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Caricagiola
I vini da Caricagiola presentano colore rosso rubino vivace, spesso brillante. Al naso si esprimono con note di piccoli frutti rossi (fragola, lampone), ciliegia fresca, erbe mediterranee, e in alcuni casi leggere sfumature floreali. Al palato risultano snelli, armonici, con acidità sostenuta, bassa tannicità e un finale piacevolmente fruttato. Sono vini pensati per il consumo giovane, ideali per chi cerca freschezza e bevibilità, ma in alcuni casi possono sorprendere per la loro capacità espressiva anche dopo brevi affinamenti in acciaio o cemento.
Ottimi in abbinamento con la cucina tradizionale sarda, come zuppe di legumi, salumi locali, pecorini a media stagionatura, ma anche con piatti di pesce in umido o carni bianche alla griglia.
