La Bianchetta Trevigiana è un vitigno a bacca bianca autoctono del Veneto, coltivato da secoli nelle colline della provincia di Treviso, soprattutto nell’area tra il Montello, i Colli Asolani e il Coneglianese. Le prime testimonianze risalgono al Cinquecento, quando l’uva era già diffusa nei vigneti misti dell’alta Marca. Il nome “Bianchetta” si riferisce alla colorazione chiara degli acini, mentre l’aggettivo “Trevigiana” ne specifica l’origine geografica.
Per lungo tempo è stata impiegata negli uvaggi tradizionali, grazie alla sua acidità spiccata e alla sua capacità di contribuire alla freschezza dei vini. Con il declino della viticoltura promiscua e l’affermarsi del Prosecco (ottenuto da Glera), la Bianchetta Trevigiana è divenuta sempre più rara, ma oggi è oggetto di attenzione da parte di produttori interessati al recupero dei vitigni storici.
Oggi la coltivazione è limitata a pochi ettari in Veneto, nelle colline della provincia di Treviso, in particolare nei comuni di Asolo, Pieve del Grappa, Cornuda, Valdobbiadene e Conegliano. È autorizzata nella DOC Colli di Conegliano, Montello–Colli Asolani, Colli Trevigiani e in altre denominazioni minori, spesso come vitigno complementare. Talvolta viene anche vinificata in purezza, ma quasi sempre in quantità molto limitate.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta ha vigoria medio-elevata e portamento semi-eretto. La foglia è grande, trilobata o pentalobata. Il grappolo è medio, compatto, con acini tondi, di colore giallo verdognolo, e buccia sottile, soggetta a scottature solari. La maturazione è precoce, generalmente entro la prima metà di settembre.
Proprietà agronomiche
Il vitigno si adatta bene ai terreni collinari, anche poveri, e beneficia delle escursioni termiche tra giorno e notte tipiche della pedemontana trevigiana. È caratterizzato da buona produttività, ma richiede potature attente per mantenere un equilibrio vegeto-produttivo. L’uva tende a maturare rapidamente e può perdere acidità se raccolta troppo tardi.
Resistenze e sensibilità
La Bianchetta Trevigiana mostra sensibilità all’oidio e alla botrite, soprattutto in caso di piogge abbondanti alla vendemmia. È invece relativamente resistente alla peronospora. La buccia sottile richiede vendemmie tempestive per evitare marciumi.
Proprietà enologiche
I mosti presentano acidità elevata, basso tenore zuccherino e una composizione aromatica neutra. Queste caratteristiche la rendono ideale come componente per uvaggi in cui si desidera aumentare freschezza e snellezza. Talvolta viene spumantizzata o rifermentata per produrre vini frizzanti a bassa pressione.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Bianchetta Trevigiana
I vini ottenuti da questo vitigno si presentano con colore giallo paglierino chiaro, spesso con riflessi verdognoli. Il profilo olfattivo è sobrio, con lievi sentori di fiori bianchi, mela verde, mandorla fresca e erbe di campo. Al palato risultano molto freschi, snelli, con bassa alcolicità, una spiccata acidità e un finale secco e asciutto, talvolta leggermente amarognolo.
Questi vini si abbinano facilmente con antipasti delicati, piatti di pesce d’acqua dolce, frittate alle erbe, formaggi freschi, oppure possono essere impiegati come base per blend spumanti.
