In Italia, le denominazioni di origine includono anche importanti esempi nel settore dei cereali. Varie varietà di farro e riso sono protette attraverso certificazioni come la Denominazione di Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Queste certificazioni valorizzano e tutelano specifiche varietà che possiedono caratteristiche uniche attribuibili al clima, al terreno e ai metodi di coltivazione tradizionali di determinate aree geografiche.
La certificazione DOP per i cereali, sebbene più rara rispetto ad altri alimenti, assicura che tutte le fasi di produzione si svolgano all’interno di un’area geograficamente definita, evidenziando un forte legame tra il prodotto e il suo territorio di origine. Questo garantisce che le qualità e le caratteristiche distintive del cereale siano direttamente influenzate dall’ambiente specifico in cui cresce.
D’altra parte, l’IGP è frequentemente applicata ai cereali e indica che il prodotto possiede qualità o una reputazione che può essere attribuita a un’area geografica specifica. Non è necessario che tutte le fasi di produzione avvengano nella regione designata, ma almeno una fase importante come la semina, la raccolta o la lavorazione deve essere completata all’interno dell’area.
Un esempio evidente è il riso italiano, che beneficia di diverse designazioni IGP specifiche per regioni o province, con varietà spesso utilizzate in piatti tradizionali regionali e valorizzate per le loro particolari caratteristiche di cottura e sapore.