L’obiettivo del professor Manzoni non era quello di ottenere una “via di mezzo” tra i due genitori, quanto piuttosto di selezionare nuove cultivar capaci di migliorare affidabilità produttiva e complessità aromatica. L’Incrocio Manzoni 2-14 si afferma come una delle sue creazioni più particolari: aromaticamente fine, dotato di discreta acidità e in grado di produrre rossi eleganti. Sebbene non abbia raggiunto la notorietà del più celebre Manzoni Bianco (6.0.13), conserva una precisa identità storico-scientifica nel panorama degli incroci coneglianesi.
Zone di coltivazione
L’Incrocio Manzoni 2-14 ha una diffusione limitata e resta concentrato soprattutto in Veneto, in particolare nella provincia di Treviso, tra Conegliano, Vittorio Veneto e alcune aree collinari del Quartier del Piave.
Piccole presenze si riscontrano anche in Trentino e in Friuli Venezia Giulia, dove viene coltivato a scopo sperimentale o utilizzato per microvinificazioni.
Il vitigno predilige suoli calcarei, marnosi o argillosi ben drenati, con esposizioni collinari e un clima temperato-umido caratterizzato da buone escursioni termiche, elementi utili per sviluppare un profilo aromatico definito.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Incrocio Manzoni 2-14 presenta vigoria medio-elevata e portamento semieretto. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo consistente e superficie leggermente ondulata.
Il grappolo è medio, conico o cilindrico-conico, di compattezza variabile. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia di colore blu-nera, piuttosto spessa e ricca di precursori aromatici. La polpa è succosa, leggermente acidula e dotata di discreta aromaticità.
La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, generalmente tra fine settembre e i primi di ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
L’Incrocio Manzoni 2-14 è un vitigno rustico e ben adattato ai climi collinari del Nord-Est italiano. Mostra buona resistenza alla siccità e discreta tolleranza alle principali crittogame, sebbene la compattezza del grappolo richieda attenzione nelle annate particolarmente umide.
La produttività è medio-buona ma va controllata per evitare diluizioni e mantenere l’equilibrio vegeto-produttivo. La gestione della chioma è importante per garantire aerazione e ottimizzare la maturazione fenolica.
Le forme di allevamento più adatte sono guyot e cordone speronato, mentre nei vigneti sperimentali può essere utilizzata anche la pergola.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Incrocio Manzoni 2-14 producono mosti dotati di buona acidità, aromi delicati e struttura moderata. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio, con fermentazioni a bassa temperatura per preservare freschezza, definizione aromatica e intensità fruttata.
Il corredo aromatico richiama note di fiori rossi, frutti di bosco e leggere sensazioni vegetali, ereditate in parte dal Cabernet Sauvignon. È possibile anche un affinamento in botte per aumentare morbidezza e complessità.
Il vitigno si presta sia a vinificazioni in purezza sia come componente minoritaria in uvaggi rossi a cui apporta freschezza e fragranza.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Incrocio Manzoni 2-14 presentano colore rosso rubino brillante con riflessi porpora. Il profilo aromatico è fine e lineare: fiori rossi, mora, mirtilli e note leggere erbacee e talvolta una sfumatura vegetale elegante.
Al palato risultano moderatamente tannici, agili e molto scorrevoli, sostenuti da acidità vivace e da una struttura snella ma equilibrata. Il finale è pulito, agrumato e leggermente sapido.
