Il vitigno Timorasso è un autoctono a bacca bianca della zona dei Colli Tortonesi. Viene riportato in zona fin dal medioevo, e nel corso dei secoli è arrivato a diventare il vitigno più coltivato del comprensorio, fino all’arrivo della fillossera ed al secondo conflitto mondiale. Sono seguiti anni di progressivo abbandono delle campagne e riduzione della superficie vitata, nei quali il Timorasso è stato poco a poco abbandonato a vantaggio di varietà più facili e produttive. Negli ultimi anni vi è stata la riscoperta del Timorasso, grazie soprattutto alle sue caratteristiche enologiche. La coltivazione del Timorasso si estendeva un tempo su si un vasto territorio, dall’Alessandrino al Novese e al Tortonese, spingendosi fino a Voghera, in provincia di Pavia. Attualmente è un vitigno autorizzato nelle sole province di Asti e Alessandria.
Il grappolo del Timorasso è medio-grande,abbastanza compatto e allungato, con acini di media grandezza, sferici, dalla buccia di colore verde-giallo, spessa e resistente e polpa carnosa, di sapore neutro. La foglia è di medie dimensioni e pentalobata, di colore verde scuro con una leggera lanugine sulla parte inferiore e nervature marcate. La produttività del Timorasso è decisamente incostante, ma in compenso è abbastanza resistente alle malattie e agli eventi atmosferici. La sua vigoria è inferiore a quella della maggioranza delle uve bianche. Il vino che viene prodotto dal Timorasso è bianco, asciutto, corposo e abbastanza alcolico. Risulta anche adatto ad un breve invecchiamento.