Il Timorasso è un vitigno a bacca bianca originario del Piemonte sud-orientale, in particolare della zona dei Colli Tortonesi, nella provincia di Alessandria. Antico e autoctono, il Timorasso era già coltivato in epoca preunitaria, ma con la crisi della viticoltura nel Novecento e la diffusione di varietà più produttive, rischiò l’estinzione. La sua rinascita è legata al lavoro pionieristico di alcuni viticoltori, che a partire dagli anni Ottanta ne compresero il valore enologico e contribuirono a riportarlo in auge.
Oggi il Timorasso è considerato uno dei più interessanti vitigni bianchi italiani, per la sua personalità, la capacità di invecchiamento e l’espressività territoriale. È protagonista della denominazione Colli Tortonesi Timorasso DOC, spesso accompagnato dalla menzione “Derthona”, toponimo antico della città di Tortona.
La sua coltivazione è concentrata nei Colli Tortonesi, ma si sta lentamente espandendo in altre zone del Piemonte meridionale, come l’Alto Monferrato, alcune aree collinari dell’Alessandrino e in zone limitrofe della Lombardia. È ammesso nella DOC Colli Tortonesi, ma diversi produttori lo etichettano come Derthona, marchio collettivo che ne esalta l’identità. Negli ultimi anni, anche alcune aziende toscane, liguri ed emiliane stanno sperimentando piccoli impianti.
Caratteristiche ampelografiche
Il Timorasso presenta foglia media, trilobata, con margini dentati e bollosità accentuata. I grappoli sono di medie dimensioni, piramidali, piuttosto compatti. Gli acini sono tondi, con buccia spessa e consistente, di colore giallo dorato. La maturazione è tardiva, il che impone un’esposizione soleggiata e una gestione attenta della parete fogliare.
Proprietà agronomiche
È un vitigno esigente, dalla vigoria elevata, che necessita di potature equilibrate e resa contenuta per esprimersi al meglio. Predilige i terreni calcareo-argillosi delle colline tortonesi e si adatta bene ai sistemi di allevamento tradizionali. L’equilibrio vegeto-produttivo non è sempre facile da gestire, soprattutto in annate piovose o troppo generose.
Resistenze e sensibilità
Il Timorasso è discretamente resistente alle malattie crittogamiche, ma può risultare sensibile alla botrite, specialmente se vendemmiato tardi. Soffre la siccità estrema, ma tollera bene le escursioni termiche e trae beneficio dai terreni ben ventilati e drenanti.
Proprietà enologiche
Produce mosti ricchi di estratto, buon tenore zuccherino e acidità marcata, con un alto contenuto in sali minerali. Queste caratteristiche lo rendono ideale per la produzione di vini bianchi longevi, capaci di affrontare anche affinamenti in acciaio, cemento, legno grande o barrique, senza perdere identità. Alcuni produttori sperimentano anche macerazioni sulle bucce o fermentazioni spontanee.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Timorasso
I vini da Timorasso si presentano con un colore giallo paglierino intenso, talvolta con riflessi dorati già in gioventù. Al naso esprimono profumi complessi: frutta matura (pera, mela, albicocca), fiori di campo, miele, erbe aromatiche, idrocarburi e note minerali che si accentuano con l’invecchiamento. In bocca sono strutturati, sapidi, concentrati, dotati di grande freschezza e persistenza.
Il profilo ricorda talvolta quello di grandi Riesling o Chenin Blanc secchi. I migliori esemplari possono evolvere per 10-15 anni, sviluppando sentori terziari di idrocarburo, cera d’api e spezie.
È un vino che si esprime al meglio con piatti importanti: formaggi stagionati, carni bianche, pesce al forno, funghi, piatti piemontesi della tradizione contadina, ma anche con cucine speziate o fusion.
