Il Chasselas è un vitigno a bacca bianca di origini molto antiche, probabilmente già noto in epoca romana, e da secoli coltivato in varie regioni dell’Europa centrale. Il suo nome compare per la prima volta in Francia nel XVI secolo, ma è in Svizzera che ha trovato il suo ambiente d’elezione, diventando la varietà bianca simbolo del Vaud, del Vallese e della zona del Lago di Ginevra. In Francia è coltivato soprattutto in Alsazia, Savoia, Loira e Borgogna, spesso vinificato da solo o usato in blend.
Apprezzato anche come uva da tavola, il Chasselas si distingue per il suo profilo fine, leggero e poco aromatico, ma capace di trasmettere con precisione le sfumature del terroir in cui cresce. La sua eleganza discreta ha conquistato nel tempo una nicchia stabile nella viticoltura europea.
Lo Chasselas nel mondo
Il Chasselas è largamente coltivato in Svizzera, dove rappresenta circa un quarto della superficie vitata nazionale. È presente anche in Francia, soprattutto nella Loira, nel Jura, nella Savoia e in Alsazia. Al di fuori dell’Europa, si trova in piccole quantità in Germania, Ungheria, Austria, Romania, e Nuova Zelanda. È stato coltivato anche in Cile e in California, dove però ha perso progressivamente rilevanza.
Diffusione in Italia
In Italia la presenza dello Chasselas è marginale, limitata ad alcune zone alpine del Trentino-Alto Adige, della Valle d’Aosta e del Piemonte nord-occidentale (in particolare il Canavese), dove può trovarsi in vecchi impianti o come componente di uvaggi locali. Raramente viene vinificato in purezza e non compare in modo significativo nei disciplinari delle denominazioni.
Caratteristiche ampelografiche
Il Chasselas ha una vigoria medio-elevata, con portamento espanso. Le foglie sono grandi, trilobate, leggermente bollose. Il grappolo è medio o grande, di forma conico-cilindrica, mediamente compatto. Gli acini sono rotondi, con buccia sottile di colore giallo dorato, tendente all’ambrato a piena maturazione. Il ciclo vegetativo è medio, con maturazione precoce (generalmente tra fine agosto e metà settembre).
Proprietà agronomiche
Il vitigno si adatta bene a climi temperati e ventilati, anche a quote collinari e prealpine, ma teme l’eccessiva umidità. La produttività è buona, ma va controllata per evitare eccessi vegetativi che compromettano la qualità aromatica. Ha bisogno di potature equilibrate e si esprime al meglio su suoli calcarei, leggeri o ghiaiosi, ben drenati.
Resistenze e sensibilità
Mostra discreta resistenza alla siccità ma può essere sensibile alla botrite per via della buccia sottile e dei grappoli compatti. È anche vulnerabile all’oidio e al mal dell’esca, ma generalmente ben gestibile in agricoltura integrata o biologica.
Proprietà enologiche
Il Chasselas fornisce mosti delicati, di moderata acidità e basso tenore zuccherino, con profilo aromatico sottile e neutro. È vinificato prevalentemente in acciaio, per conservarne la freschezza e l’eleganza, anche se in alcune aree (come nel Vaud svizzero) si utilizza anche il fermentino in legno usato. Non è adatto a lunghi affinamenti, ma può reggere bene qualche anno in bottiglia nei migliori terroir.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Chasselas
I vini da Chasselas si presentano di colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli nei campioni più giovani. Il profumo è delicato: fiori bianchi, mela verde, erbe alpine, nocciola fresca e lievi sentori minerali. Al palato risultano morbidi, fini, con moderata acidità, basso tenore alcolico e una chiusura pulita e secca, talvolta con una leggera nota salina.
Questi vini sono perfetti da bere giovani, ideali per accompagnare piatti semplici, formaggi freschi, pesce di lago o per l’aperitivo. In Svizzera, il Chasselas è il vino conviviale per eccellenza, capace di riflettere con precisione l’identità geologica dei suoli, dal calcare al granito.
