Il vitigno Rossignola è un autoctono a bacca nera della provincia di Verona. E’ presente soprattutto nelle zone del Bardolino e della Valpolicella, e rientra nelle denominazioni principali presenti in quest’area. La presenza della Rossignola viene riportata esclusivamente in questa zona ed in tempi piuttosto recenti, a partire dall’inizio dell’800. Il carattere gustativo della Rossignola è caratterizzato da una decisa sapidità, che permette di dare interessanti sfumature organolettiche ai vini cui il vitigno partecipa. Tuttavia la scarsità di colore e il corpo leggero ne hanno progressivamente limitato la diffusione, e la Rossignola viene per questo ritenuta adatta soprattutto alla produzione di vini rosati. Nel 2000 erano 341 gli ettari di Rossignola. La maggior parte di essi si trova attorno al lago di Garda e in Valpolicella, ma alcuni filari si possono trovare anche in provincia di Vicenza.
La varietà è consentita come vitigno minore in un certo numero di denominazioni DOC tra cui Bardolino, Valpolicella, Breganze, Garda Orientale e la DOC multiregionale Valdadige, che si estende dal Veneto al Trentino-Alto Adige. La Rossignola è una varietà a maturazione tardiva che può essere molto vigorosa e ad alto rendimento se non tenuta sotto controllo dalla potatura invernale e dalla vendemmia verde. La vite è molto sensibile a una serie di avversità tra i quali le muffe, l’esca, il marciume acido e la botrite. Dal punto di vista ampelografico, il vitigno Rossignola si presenta con foglia media, pentagonale e pentalobata. Il suo grappolo è medio, tronco-piramidale, talvolta alato e compatto. Gli acini sono medi, obovoidali, con buccia molto pruinosa, sottile e di colore rosso-violaceo. Dalla Rossignola vinificata in purezza si ottiene un vino dal colore rubino scarico con sfumature violacee, e profumi abbastanza intensi e complessi, il sapore fresco e di buona sapidità.