L’obiettivo del progetto di Terzi era creare una varietà capace di mantenere la vivacità e la produttività della Barbera, ma con maggiore complessità aromatica, migliore tenuta in maturazione e un profilo tannico più fine. L’Incrocio Terzi n.1 fu studiato soprattutto in Lombardia e Piemonte, e rimase una varietà di nicchia, coltivata in appezzamenti limitati ma sempre apprezzata per la sua solidità agronomica. Oggi è considerato un testimone della ricerca viticola italiana del primo Novecento e un esempio dell’interesse crescente, in quel periodo, verso la selezione di nuovi incroci migliorativi.
Zone di coltivazione
La coltivazione dell’Incrocio Terzi n.1 è storicamente concentrata in Lombardia, in particolare nella provincia di Bergamo, dove il vitigno nacque e dove ha trovato il suo areale di riferimento, con presenze anche nella zona collinare della Valcalepio.
Piccole superfici sono state impiantate anche in Piemonte e in alcune zone dell’Emilia occidentale, spesso all’interno di vigneti sperimentali o per la produzione di rossi territoriali.
Il vitigno predilige suoli argillosi o calcareo-marnosi, con esposizioni soleggiate e un clima temperato-fresco, elementi che favoriscono maturazioni equilibrate e preservano una buona acidità.
Caratteristiche ampelografiche
L’Incrocio Terzi n.1 presenta vigoria medio-elevata e portamento tendenzialmente espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e verde intenso.
Il grappolo è medio, cilindrico o conico, moderatamente compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore blu-nero, ricca di antociani e polifenoli. La polpa è succosa, acidula e possiede una traccia aromatica fine che richiama il genitore Cabernet Franc.
La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, generalmente da fine settembre a inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
L’Incrocio Terzi n.1 è un vitigno rustico, regolare nella produzione e ben adattato ai climi collinari dell’Italia settentrionale. Mostra buona resistenza alla siccità e tollera bene l’umidità, anche se la compattezza del grappolo può richiedere attenzione nelle annate particolarmente piovose per prevenire botrite.
La produttività è medio-alta e costante, una caratteristica ereditata dalla Barbera, ma più facilmente gestibile grazie alla struttura più equilibrata della pianta.
Le forme di allevamento più utilizzate sono guyot e cordone speronato, con una gestione della chioma finalizzata a garantire aerazione e un adeguato bilanciamento vegeto-produttivo.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Incrocio Terzi n.1 generano mosti con buona concentrazione polifenolica, acidità sostenuta e profilo aromatico complesso. La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio, con macerazioni medio-lunghe per ottenere colore, struttura e intensità aromatica.
L’affinamento può avvenire sia in acciaio sia in legno grande o barrique di secondo passaggio, che contribuiscono a integrare i tannini e arricchire il ventaglio aromatico senza sovrastare il carattere varietale.
Il profilo aromatico unisce frutto rosso e nero, note floreali, accenni erbacei eleganti e un sottofondo speziato derivato dalla parentela cabernet.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Incrocio Terzi n.1 presentano colore rubino intenso con riflessi violacei. Al naso esprimono aromi di ciliegia, ribes, mora, viola, leggere note erbacee e talvolta una speziatura fine.
Al palato sono freschi, dinamici e strutturati, con acidità viva, tannini ben presenti ma generalmente maturi, e una trama gustativa equilibrata. La persistenza è buona, con note finali di frutta scura e spezie leggere.
