Nel corso dell’età moderna la Malvasia di Lipari divenne una delle uve più pregiate della Sicilia insulare, alimentando un florido commercio internazionale, specialmente nei secoli XVII–XIX. I vini passiti prodotti dalle isole di Lipari e Salina erano ricercati dalle corti europee e dagli empori mercantili per la loro intensità aromatica e longevità. La fillossera e l’emigrazione del Novecento determinarono un lungo declino, ma dagli anni ’80 la varietà è rinata grazie a un profondo recupero agronomico ed enologico che ne ha restituito dignità e prestigio.
Zone di coltivazione
Il baricentro della coltivazione del Malvasia di Lipari resta l’arcipelago delle Isole Eolie, in particolare le isole di Salina (Malfante, Leni, Malfa), Lipari e in misura minore Vulcano e Stromboli.
È il vitigno principale della Malvasia delle Lipari DOC, prodotta sia in versione passita sia in versione liquorosa e, più recentemente, anche in versione secca.
Le vigne eoliane sono caratterizzate da suoli vulcanici sabbiosi e sciolti, ricchi di minerali, spesso terrazzati, con esposizioni elevate e un clima secco, ventilato e con forte irraggiamento solare: un ambiente ideale per concentrazione aromatica, accumulo zuccherino e conservazione dell’acidità.
Caratteristiche ampelografiche
La Malvasia di Lipari presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e superficie leggermente ondulata.
Il grappolo è medio o medio-grande, cilindrico-conico, di compattezza variabile ma generalmente serrata. Gli acini sono medio-grandi, sferici, con buccia giallo-dorata ricca di pruina e di composti aromatici terpenici. La polpa è succosa, dolce e fortemente aromatica, con fragranze spiccate già in fase di maturazione.
La maturazione è medio-tardiva, tra fine settembre e inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il vitigno si adatta perfettamente ai suoli vulcanici eoliani, mostrando ottima resistenza alla siccità e buona tolleranza ai venti salmastri. La coltivazione su terrazze comporta una gestione manuale attenta, ma garantisce aerazione ideale dei grappoli.
La compattezza del grappolo può rappresentare un rischio di botrite nelle annate umide, ma il clima ventoso delle isole riduce in parte questa vulnerabilità. La produttività è medio-bassa ma costante, con rese limitate che favoriscono elevata qualità delle uve. I sistemi di allevamento tradizionali includono l’alberello basso e forme a spalliera adattate alle terrazze.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Malvasia di Lipari sono caratterizzate da elevata concentrazione zuccherina, ottima acidità e un ricco patrimonio aromatico di natura terpenica.
La vinificazione tradizionale è orientata alla produzione di vini passiti, ottenuti tramite appassimento al sole su graticci o in locali ventilati, che esaltano note di miele, frutta candita, erbe aromatiche e spezie.
Le versioni secche, realizzate con fermentazioni in acciaio per preservare fragranza e precisione aromatica, rivelano un profilo più snello e minerale, con note di fiori bianchi, agrumi, erbe mediterranee e un finale salino che richiama i terreni vulcanici.
La varietà si presta anche a interpretazioni liquorose, storicamente molto apprezzate per intensità e persistenza.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Malvasia di Lipari presentano colore che varia dal giallo paglierino nelle versioni secche al dorato-ambra nei passiti.
Il bouquet è ricco e avvolgente, con aromi di albicocca disidratata, miele, fichi secchi, scorza d’arancia candita, fiori gialli, erbe aromatiche e tocchi speziati.
Al palato i passiti risultano caldi, intensi e complessi, con acidità viva che equilibra l’importante residuo zuccherino. Le versioni secche sono più fresche, sapide e minerali, con una trama elegante e una chiusura persistente.
