Per secoli la Catalanesca è stata coltivata come uva da mensa grazie alla sua polpa croccante e alla notevole capacità di conservazione. Solo in tempi recenti è stata rivalutata come vitigno da vino, grazie a studi enologici che ne hanno messo in luce l’eccellente potenziale aromatico e la capacità di esprimere il terroir vulcanico del Vesuvio con sorprendente autenticità. Nel 2006 è stato istituito il marchio IGT Catalanesca del Monte Somma, che ne sancisce il riconoscimento ufficiale come vitigno da vinificazione, ponendo fine a secoli di uso esclusivamente alimentare.
Dal punto di vista storico e culturale, la Catalanesca è un simbolo della viticoltura contadina campana e della resilienza delle tradizioni locali. Sopravvissuta alle eruzioni vesuviane, ai mutamenti agricoli e all’abbandono rurale del Novecento, è stata salvata grazie alla tenacia dei viticoltori del Somma-Vesuvio, che hanno riscoperto nei vecchi ceppi un patrimonio genetico unico. Oggi rappresenta una delle riscoperte più interessanti della viticoltura meridionale, capace di unire storia, identità e modernità in un profilo enologico di grande personalità.
Zone di coltivazione
La Catalanesca è coltivata quasi esclusivamente nella Campania, e in particolare nel territorio vesuviano e nel Monte Somma, nelle province di Napoli e Avellino. I comuni di Somma Vesuviana, Sant’Anastasia, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Terzigno rappresentano i poli principali di coltivazione, dove il vitigno si esprime con maggiore complessità e carattere.
I terreni vulcanici, ricchi di minerali e ben drenati, costituiscono l’habitat ideale per la Catalanesca, che beneficia di un microclima mite, con forti escursioni termiche tra giorno e notte. La vicinanza al mare e la costante ventilazione favoriscono la sanità delle uve e lo sviluppo di aromi fini e intensi. Piccole coltivazioni sono presenti anche nel Vallo di Lauro e nel Montorese, dove il vitigno mantiene le sue caratteristiche ma con una maggiore freschezza e acidità, dovuta alle altitudini più elevate.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Catalanesca è di vigoria elevata, con portamento espanso e produzione costante. Le foglie sono grandi, orbicolari o trilobate, di colore verde intenso e superficie rugosa. Il grappolo è grande, piramidale o conico, spesso alato e mediamente compatto. Gli acini sono grandi, sferici o leggermente ellissoidali, con buccia spessa e consistente di colore giallo-dorato o ambrato, talvolta punteggiata di ruggine. La polpa è croccante, dolce e succosa, con sapore neutro ma piacevole.
Il vitigno germoglia in epoca media e matura tardi, verso la fine di ottobre, caratteristica che gli consente di accumulare zuccheri senza perdere freschezza. La resa è mediamente elevata, ma controllabile attraverso potature e diradamenti. Il suo corredo aromatico, pur non eccessivamente intenso, è raffinato e complesso, con una tipica nota minerale dovuta ai suoli vulcanici.
Caratteristiche colturali e agronomiche
La Catalanesca si adatta perfettamente ai terreni vulcanici, sciolti e ben drenati del Vesuvio, dove trova il suo ambiente d’elezione. È un vitigno rustico, resistente alla siccità e alle malattie, ma sensibile alle gelate primaverili e alle piogge in prossimità della vendemmia. Le forme di allevamento tradizionali sono la pergola vesuviana e il guyot, con potature medio-lunghe per gestire la vigoria.
È una varietà longeva, che può essere condotta anche ad altezze elevate, dove le escursioni termiche accentuano l’aromaticità e la tensione gustativa. La vendemmia tardiva consente di ottenere uve molto mature, idonee tanto alla produzione di vini secchi quanto di versioni più morbide e strutturate, fino a interpretazioni dolci da appassimento o surmaturazione.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Catalanesca danno mosti di elevato tenore zuccherino, con acidità media e ottimo equilibrio strutturale. La vinificazione avviene generalmente in acciaio inox per preservare freschezza e integrità aromatica, ma alcuni produttori adottano fermentazioni o affinamenti parziali in barrique o tonneaux per ottenere maggiore complessità.
L’aromaticità del vitigno è fine e caratteristica: spazia da note floreali (ginestra, biancospino) e fruttate (pesca, pera, albicocca) a sentori minerali e lievemente mielati. Nei vini ottenuti da vendemmie più tardive emergono toni di frutta candita, agrumi e erbe mediterranee. Il profilo gustativo è pieno, armonioso e sapido, con un equilibrio naturale tra corpo e freschezza, espressione diretta del territorio vulcanico d’origine.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Catalanesca si presentano di colore giallo paglierino carico, con riflessi dorati nelle versioni più mature. Al naso offrono profumi eleganti e complessi di fiori bianchi, frutta gialla matura, agrumi e miele, accompagnati da una nota minerale e salmastra distintiva. Al palato sono morbidi, ampi e armoniosi, con acidità equilibrata e una piacevole sapidità vulcanica che conferisce lunghezza e profondità. Le versioni più fresche e giovani esprimono immediatezza e fragranza, mentre le versioni più strutturate e affinate rivelano un potenziale evolutivo sorprendente.
