La Vespaiola è un vitigno a bacca bianca autoctono del Veneto, originario della zona pedemontana della provincia di Vicenza, in particolare attorno a Breganze. Il suo nome deriva dalla particolare attrazione che gli acini maturi esercitano sulle vespe, ghiotte del loro elevato contenuto zuccherino. La Vespaiola è una delle uve italiane più vocate alla produzione di vini passiti, grazie alla sua acidità naturale e alla buccia resistente, che la rendono perfetta per l’appassimento.
Conosciuta fin dall’Ottocento, ha vissuto una stagione di splendore con la nascita del celebre Torcolato, vino dolce simbolo della denominazione Breganze DOC. Oggi viene riscoperta anche in versione secca, dove esprime una freschezza elegante e una personalità aromatica delicata.
È coltivata prevalentemente in Veneto, con epicentro nella zona di Breganze e nei comuni limitrofi della pedemontana vicentina. È ammessa nella Breganze DOC sia come vino bianco secco, sia come vino passito, in particolare nella tipologia Torcolato, che ne rappresenta l’espressione più celebre. Fuori da quest’area, è presente solo in piccoli appezzamenti sperimentali.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta è di media vigoria, con foglie trilobate, grappolo medio o grande, piramidale, abbastanza compatto. Gli acini sono tondi, di colore giallo dorato intenso a maturità, con buccia spessa e resistente, ricca di pruina. La maturazione è medio-tardiva, tra la seconda metà di settembre e l’inizio di ottobre.
Proprietà agronomiche
La Vespaiola si adatta bene ai terreni vulcanici o marnoso-calcarei della pedemontana vicentina, con buone esposizioni e ventilazione. Predilige le zone fresche ma soleggiate, dove può sviluppare alte concentrazioni zuccherine senza perdere acidità. Le rese sono medie e vanno controllate per favorire la qualità enologica.
Resistenze e sensibilità
È generalmente resistente alle principali crittogame, ma può risultare sensibile alla botrite se lasciata troppo a lungo in pianta. La buccia coriacea la rende invece adatta all’appassimento naturale, in cassette o appesa a grappolo intero (“torcolato”), senza gravi rischi di marciume.
Proprietà enologiche
I mosti di Vespaiola sono ricchi in zuccheri e acidità, con aromi floreali e fruttati molto netti. Si prestano sia alla vinificazione in bianco secco, sia – soprattutto – alla produzione di vini passiti. In quest’ultima versione, la Vespaiola riesce a mantenere una vitalità gustativa sorprendente, evitando il rischio di eccessiva dolcezza o stucchevolezza. Il famoso Torcolato di Breganze prende il suo nome dalla tradizione di appendere i grappoli per l’appassimento a fili di corda (picài) attorcigliati, da cui il singolare nome dato al vino.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Vespaiola
Nella versione secca, il vino si presenta con un giallo paglierino brillante, profumi di fiori bianchi, pera, pesca e miele d’acacia, accompagnati da note di erbe aromatiche. Al palato è fresco, snello, con acidità viva, corpo leggero e finale amaricante molto fine.
Nella versione passita (Torcolato), assume un colore ambrato o oro intenso, con profumi di albicocca disidratata, fichi secchi, nocciola, miele e caramello. In bocca è ricco, vellutato, con una dolcezza equilibrata da un’acidità sempre presente e dinamica, che rende il sorso profondo e persistente. Ha ottimo potenziale di invecchiamento, sviluppando con il tempo note terziarie di spezie dolci, resine e frutta candita.
