L’Ucelut è un vitigno a bacca bianca autoctono del Friuli-Venezia Giulia, da secoli presente nelle campagne tra le province di Udine e Pordenone. Il nome deriva probabilmente dal termine dialettale “ucelut” o “ucelùt”, diminutivo di “ucel” (uccello), a indicare che i piccoli acini dolci di questo vitigno erano molto apprezzati dagli uccelli. La sua esistenza è attestata fin dal XVIII secolo, ma per lungo tempo fu considerato una varietà minore da tavola o da mosto. Quasi estinto nel secondo dopoguerra, è stato riscoperto e rivalutato solo negli anni Duemila, grazie al lavoro di alcuni viticoltori e della ricerca regionale. È oggi iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite e impiegato, seppur su superfici minime, per produrre vini bianchi di nicchia, freschi e originali. La coltivazione dell’Ucelut è presente da secoli in tutto il Friuli, dove una volta era molto diffuso, anche se al giorno d’oggi trova pochissimi estimatori a Castelnovo del Friuli e Pinzano, Codroipo, Latisana, Casarsa della Delizia e dintorni. in provincia di Pordenone. È autorizzato in alcune IGT locali come Venezia Giulia e Trevenezie, e alcune aziende lo propongono in purezza per valorizzarne l’identità. La superficie vitata resta comunque estremamente ridotta.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta presenta foglia medio-piccola, trilobata, con margini regolari. Il grappolo è piccolo, conico, spargolo, composto da acini piccoli, sferici, con buccia sottile e molto pruinosa, di colore giallo-verde. La maturazione è tardiva, e l’uva è caratterizzata da un elevato tenore zuccherino, che storicamente la rendeva gradita anche come uva da tavola.
Proprietà agronomiche
Vitigno di bassa vigoria, si adatta bene ai terreni sabbiosi o alluvionali della pianura friulana. La produzione è contenuta ma costante, e l’uva tende a disidratarsi naturalmente se lasciata in pianta, acquisendo note di concentrazione. Richiede una gestione attenta della chioma e beneficia delle escursioni termiche tipiche delle aree vicino al Tagliamento.
Resistenze e sensibilità
L’Ucelut mostra una discreta resistenza alle malattie fungine, ma è sensibile alla botrite se la vendemmia è troppo tardiva. È invece tollerante alla siccità e alle alte temperature, il che lo rende adatto a viticolture sostenibili e a bassa intensità di interventi.
Proprietà enologiche
Dall’Ucelut si ottengono vini bianchi dalla buona struttura, con acidità contenuta, aromaticità delicata e buon tenore alcolico. È adatto sia a vinificazioni secche, sia a versioni leggermente abboccate o passite, grazie alla facilità con cui gli acini concentrano zuccheri. L’affinamento avviene generalmente in acciaio, ma alcuni produttori sperimentano brevi passaggi in legno o macerazioni pellicolari per aumentarne la complessità.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Ucelut
Il vino si presenta con un colore giallo paglierino brillante, a volte con riflessi dorati. Al naso offre profumi floreali (biancospino, camomilla), note di frutta a polpa bianca (mela, pera, pesca), mandorla e, in taluni casi, miele leggero. In bocca è morbido, rotondo, con buona sapidità e una chiusura delicatamente amarognola, tipica di alcune varietà locali friulane.
Nelle versioni più strutturate, può acquisire una ottima evoluzione in bottiglia, esprimendo note terziarie di resina, fieno e frutta secca. I vini passiti da Ucelut, rari ma affascinanti, si distinguono per dolcezza equilibrata, complessità aromatica e persistenza vellutata.
