La Neretta Cuneese è un vitigno a bacca nera autoctono del Piemonte sud-occidentale, diffuso tradizionalmente nelle vallate alpine della provincia di Cuneo, in particolare nelle zone di Barge, Revello, Saluzzo e lungo la Valle Bronda e la Valle Po. La Neretta Cuneese è oggi presente in alcuni comuni del Cuneese occidentale, all’interno o nei pressi delle aree della DOC Colline Saluzzesi. Non è vinificata in purezza in modo sistematico, ma è autorizzata come uva da taglio in alcune IGT e DOC locali. Alcuni produttori, tuttavia, la stanno sperimentando anche in vinificazioni monovarietali, talvolta con rifermentazione in bottiglia, per valorizzarne la naturale acidità e rusticità.
Si tratta di una varietà antica e rustica, probabilmente presente in queste terre sin dal Medioevo, coltivata a lungo per autoconsumo, in piccoli appezzamenti promiscui accanto a frutta e ortaggi.
Per decenni è rimasta fuori dai circuiti commerciali e dalle denominazioni di origine, vinificata in modo semplice e familiare. Solo recentemente, grazie all’interesse per la viticoltura eroica e per la biodiversità viticola piemontese, la Neretta Cuneese è stata oggetto di riscoperta e valorizzazione da parte di alcuni viticoltori artigiani e dell’ampelografia regionale.
Caratteristiche ampelografiche
La Neretta Cuneese presenta grappoli piccoli o medi, di forma piramidale, alati, piuttosto spargoli. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia spessa, di colore blu-nero, molto pruinosa. La foglia è medio-piccola, trilobata o pentalobata, con margine ondulato. La pianta ha un portamento eretto, internodi corti, e un aspetto complessivamente compatto.
Proprietà agronomiche
Vitigno di media vigoria, la Neretta Cuneese ha buona fertilità, produzione regolare ma non abbondante. Il ciclo vegetativo è medio-lungo, con germogliamento precoce e maturazione nella seconda metà di settembre. Si adatta bene a pendii montani, suoli sassosi o morenici, esposizioni fresche, e mostra una certa resilienza agli sbalzi termici tipici delle zone alpine. Non è particolarmente esigente in termini di nutrizione, ma teme i suoli troppo fertili che ne diluiscono le caratteristiche.
Resistenze e sensibilità
La pianta è abbastanza resistente alla botrite, grazie alla struttura spargola del grappolo, ma può essere sensibile all’oidio e al mal dell’esca. Dimostra buona tolleranza alle basse temperature e resistenza al vento. In presenza di piogge tardive, può mantenere un buon stato sanitario dell’uva, anche per eventuale appassimento naturale.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, la Neretta Cuneese dà mosti ricchi di acidità naturale, colore medio, tenore alcolico moderato e una componente aromatica rustica e fragrante. Storicamente era vinificata in modo semplice, con fermentazioni brevi e pochi interventi tecnici. Oggi viene talvolta spumantizzata in rifermentazione in bottiglia per rosati o rossi frizzanti secchi e vivaci, oppure vinificata in rosso fermo con brevi affinamenti in acciaio o cemento.
Il suo potenziale enologico si esprime al meglio in vini di pronta beva, freschi, leggeri, gastronomici, con un’identità territoriale spiccata e non omologata.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Neretta Cuneese
I vini da Neretta Cuneese si presentano con colore rosso rubino chiaro, talvolta cerasuolo brillante, con riflessi violacei nei vini giovani. Al naso offrono profumi schietti e freschi, con note di lampone, fragoline di bosco, viola selvatica, pepe bianco e sfumature erbacee e balsamiche.
Al palato sono leggeri, freschi, con acidità marcata, tannino sottile e alcol contenuto, ma con buona intensità gustativa. Hanno una beva diretta, sincera, ideale per accompagnare piatti semplici della cucina alpina: salumi, zuppe rustiche, formaggi freschi, carni bianche.
