Il Kadarka è un vitigno a bacca nera di origini incerte ma radicato da secoli in una vasta area dell’Europa centro-orientale, soprattutto nei Paesi che un tempo facevano parte dell’Impero Austro-Ungarico. Conosciuto anche con numerosi sinonimi locali (tra cui Gamza in Bulgaria, Cadarca in Romania, Skadarska nei Balcani), è oggi coltivato principalmente in Ungheria, dove rappresenta uno dei vitigni storici più identitari. Qui fu per lungo tempo l’ingrediente principale dei celebri Bikavér (il vino rosso “Sangue di Toro” di Eger o Szekszárd), prima di essere affiancato o sostituito da varietà più produttive.
La Kadarka ha attraversato una fase di oblio nel XX secolo, a causa della sua delicatezza in vigna e della spinta verso vitigni più resistenti e costanti nella resa. Tuttavia, negli ultimi decenni ha vissuto una vera e propria riscoperta, grazie al crescente interesse per i vitigni autoctoni e per i rossi di finesse aromatica e tannini setosi.
La Kadarka è coltivata in una fascia che comprende Ungheria, Romania, Serbia, Bulgaria, Slovacchia, e marginalmente anche in Austria e Macedonia del Nord. In passato era presente anche in Croazia e in alcune zone della Turchia europea. Attualmente, i principali ettari vitati si trovano in Ungheria meridionale (soprattutto nella zona di Szekszárd e Villány), oltre che in alcune aree bulgare e romene. È praticamente assente al di fuori dell’Europa orientale.
Caratteristiche ampelografiche
La foglia è grande, trilobata o pentalobata, con margini ondulati. Il grappolo è medio-piccolo, cilindrico, piuttosto spargolo. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia sottile di colore blu-violaceo, soggetta facilmente a marciumi in annate umide. La maturazione è tardiva, spesso oltre la metà di ottobre, e richiede buone condizioni climatiche per esprimere al meglio il potenziale del vitigno.
Proprietà agronomiche
La pianta di Kadarka ha vigoria media, portamento semieretto e una fertilità irregolare. La Kadarka è una varietà esigente, che necessita di zone calde e ben ventilate per evitare problemi sanitari. Predilige i suoli leggeri e sabbiosi o limosi, ben drenati. Le rese sono variabili e tendono ad essere basse, ma possono fornire risultati di grande finezza. Richiede un’accurata gestione agronomica, anche per evitare colature in fioritura o acinellatura.
Resistenze e sensibilità
È molto sensibile alla botrite e ad altre malattie fungine, a causa della buccia sottile e della maturazione tardiva. Anche l’oidio e la peronospora possono colpire la pianta in condizioni favorevoli. Si tratta quindi di un vitigno delicato in vigneto, ma che sa ripagare con vini di grande eleganza aromatica.
Proprietà enologiche
Il mosto di Kadarka ha colore scarico, buona acidità e un profilo aromatico ricco e floreale. Non fornisce vini di grande corpo, ma si presta bene a vinificazioni in rosso delicato, con macerazioni brevi, oppure a tecniche più moderne di microvinificazione o affinamento in botti grandi e anfore. È spesso utilizzata in blend per conferire profumo e finezza tannica, ma alcune versioni in purezza dimostrano eccellente carattere territoriale.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Kadarka
I vini da Kadarka si distinguono per un colore rosso rubino tenue, talvolta con riflessi granati. Al naso rivelano profumi floreali marcati (viola, rosa), frutti rossi delicati (fragolina di bosco, ciliegia acerba), spezie dolci, tabacco e leggere note terrose. In bocca sono freschi, leggeri, con tannini fini e un’acidità vivace che li rende scorrevoli e piacevolmente rustici. L’alcol è generalmente moderato.
La Kadarka si abbina con piatti della tradizione contadina mitteleuropea: zuppe speziate, carni bianche, formaggi a media stagionatura, ma anche pesci grassi alla griglia e piatti vegetariani saporiti.
