Per secoli il Forgiarìn è stato parte integrante della viticoltura di sussistenza delle famiglie rurali, spesso vinificato insieme ad altre uve autoctone come Pignolo, Schioppettino e Cjanorie. L’Ottocento e il primo Novecento lo vedono ancora presente nei trattati agrari friulani, mentre il secondo dopoguerra ne segna il declino, complice l’abbandono delle colline interne e la preferenza per vitigni più produttivi. A partire dagli anni Duemila, grazie a interventi di tutela della biodiversità ampelografica, il vitigno è stato recuperato e riconosciuto come una preziosa testimonianza della storia viticola delle Valli del Natisone.
Zone di coltivazione
Il Forgiarìn è oggi coltivato quasi esclusivamente nel Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle Valli del Natisone, nel Cividalese e in alcune aree prealpine della provincia di Udine. La presenza è limitata a piccoli appezzamenti, spesso parte di progetti di recupero di vitigni autoctoni minori.
Predilige suoli marnoso-arenacei della formazione flysch del Collio e delle Prealpi friulane, caratterizzati da buon drenaggio, ricche escursioni termiche e esposizioni ventilate che favoriscono maturazioni complete e sane.
Fuori dal Friuli è praticamente sconosciuto e non risulta coltivato in altre regioni italiane o all’estero.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Forgiarìn è vigorosa, con portamento espanso e internodi lunghi. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e superficie bollosa.
Il grappolo è medio, cilindrico-conico, tendenzialmente compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa e ricca di antociani di colore blu-nero intenso. La polpa è succosa e dal sapore neutro, ma con forte presenza fenolica, caratteristica utile per la produzione di vini strutturati.
È una varietà a maturazione medio-tardiva, che conserva un buon livello di acidità anche nelle annate più calde.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Forgiarìn è un vitigno rustico, ben adattato ai suoli difficili e poveri delle colline friulane interne. Mostra buona resistenza alla siccità, ai venti freddi e alle avversità climatiche tipiche delle Valli del Natisone.
È moderatamente sensibile alla botrite, soprattutto a maturazione avanzata, ma la buccia spessa aiuta a limitare i danni. Le rese sono contenute e piuttosto irregolari, aspetto che ha contribuito al suo abbandono nel secolo scorso ma che è oggi considerato compatibile con una produzione di qualità.
Le forme di allevamento più adatte sono guyot e cordone speronato, con potature che puntano al contenimento della vigoria e alla gestione equilibrata della chioma.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Forgiarìn generano mosti ricchi di polifenoli e antociani, con buona acidità e aromi fruttati intensi. La vinificazione prevede spesso macerazioni medio-lunghe per estrarre colore e struttura, mentre l’affinamento può avvenire in acciaio o in legno, a seconda dello stile desiderato.
Il profilo aromatico è caratterizzato da frutti rossi e neri (ciliegia, marasca, mora) accompagnati da note speziate e talvolta balsamiche. La varietà è idonea anche alla vinificazione in uvaggio con altri vitigni autoctoni friulani, ai quali apporta colore, vivacità gustativa e spinta acida.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Forgiarìn presentano colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso offrono profumi marcati di amarena, mora, piccoli frutti di bosco, seguiti da spezie leggere e sentori di erbe alpine.
Al palato risultano freschi, tesi e lineari, con acidità evidente, tannino fine ma presente e una buona persistenza aromatica. Il carattere è quello di un rosso tipicamente prealpino: diretto, vibrante, con una rusticità elegante che ne sottolinea il legame con il territorio.
