Il Bourboulenc è un vitigno a bacca bianca storicamente coltivato nel Sud della Francia, in particolare nella Provenza e nel Languedoc, ma presente anche nella Valle del Rodano meridionale, dove entra nella composizione di numerosi vini bianchi a denominazione. Si tratta di una varietà antica, probabilmente di origine greca o romana, documentata nel Midi già in epoca medievale con nomi diversi a seconda dei territori: Malvoisie du Languedoc, Malvoisie grosse, Doucillon blanc, Clairette blanche ronde, tra gli altri.
Il nome attuale deriva probabilmente dall’occitano “boubou“, che richiama la forma rotonda e piena dell’acino. Dopo aver conosciuto un periodo di declino nel Novecento, il Bouboulenc ha oggi ritrovato interesse per la sua capacità di produrre vini freschi, leggeri e floreali anche in climi caldi, svolgendo spesso un ruolo di equilibrio in blend con varietà più aromatiche o strutturate.
Diffusione nel mondo
Il Bourboulenc è largamente diffuso nel Sud della Francia, con una superficie vitata di circa 800 ettari (dati aggiornati), in particolare nelle AOC Côtes du Rhône, Côtes du Luberon, Bandol, Cassis, Coteaux d’Aix-en-Provence, La Clape, Corbières e Minervois. È iscritto nei disciplinari di molte di queste denominazioni come vitigno secondario o complementare.
Fu introdotto anche in alcune zone del Nord Africa (Tunisia, Algeria) e marginalmente in Australia, ma fuori dalla Francia resta un vitigno poco coltivato e scarsamente conosciuto.
Caratteristiche ampelografiche
Il Bourboulenc si presenta con grappoli grandi, conici o cilindrici, piuttosto spargoli, che favoriscono un’aerazione naturale. Gli acini sono grandi, sferici, con buccia spessa, di colore giallo dorato con riflessi ambrati. La foglia è media, trilobata o pentalobata, con margini leggermente ondulati e superficie liscia. La pianta ha portamento vigoroso, con tralci lunghi e buona capacità di ombreggiamento.
Proprietà agronomiche
Vitigno di vigoria alta, adattato ai terreni poveri e ai climi caldi del Mediterraneo, il Bourboulenc è tardivo nella maturazione e richiede zone soleggiate e ben esposte per raggiungere un buon equilibrio tra acidità e zuccheri. Tollera bene la siccità, grazie alla buccia spessa e alla sua capacità di limitare la traspirazione. La potatura deve essere contenitiva per evitare una produzione eccessiva, che porterebbe a vini diluiti e poco espressivi.
Resistenze e sensibilità
Il Bourboulenc mostra buona resistenza alla siccità, ai venti caldi e agli stress idrici. È abbastanza resistente alla botrite grazie alla struttura spargola del grappolo, ma può essere sensibile all’oidio e a certe carenze nutrizionali se coltivato in suoli troppo poveri. La sua rusticità ne fa comunque un vitigno adatto all’agricoltura biologica o a basso input.
Proprietà enologiche
Il Bourboulenc fornisce mosti di bassa intensità zuccherina, con acidità sostenuta anche in climi caldi e un profilo aromatico delicato e floreale. Per questo viene spesso utilizzato in assemblaggio con varietà più aromatiche (come Roussanne, Viognier, Clairette) o più strutturate (come Grenache blanc o Marsanne), per conferire freschezza, leggerezza e bevibilità. Può essere vinificato in acciaio per valorizzare la sua finezza, o in legno grande per aggiungere complessità.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Bourboulenc
I vini ottenuti da Bourboulenc si presentano con colore giallo paglierino chiaro, a volte con riflessi verdolini. Al naso si distinguono per note floreali leggere (fiori di campo, camomilla), agrumi (limone, pompelmo), mela verde e lievi sentori erbacei o di pietra bagnata. Il profilo è discreto ma elegante, mai invadente.
Al palato sono snelli, freschi, leggeri, con una acidità viva e una moderata alcolicità, che li rende ideali come bianchi da consumo quotidiano o da abbinare a piatti estivi, insalate, pesce alla griglia, crostacei e formaggi freschi. Nelle versioni affinate, possono sviluppare note mandorlate, mielate o affumicate, pur mantenendo sempre un profilo sottile e minerale.
Il Bouboulenc è quindi un vitigno di equilibrio, che dà il meglio di sé in blend mediterranei dove può esprimere tutta la freschezza e la sobrietà del Sud della Francia, senza cercare protagonismo ma contribuendo con misurata eleganza e tipicità territoriale.
