Il Pallagrello Nero è un vitigno a bacca nera autoctono della Campania, originario del territorio collinare della provincia di Caserta, e in particolare delle zone di Caiazzo, Castel Campagnano, Pontelatone e del Monte Maggiore. Storicamente noto già dal XVIII secolo, era uno dei vitigni preferiti alla corte borbonica e fu piantato nella celebre Vigna del Ventaglio voluta da Ferdinando IV presso San Leucio. Dopo un lungo periodo di abbandono seguito all’Unità d’Italia e all’industrializzazione viticola del Novecento, il vitigno è stato riscoperto negli anni ’90 grazie a ricerche storiche e genetiche condotte in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura.
Il nome “Pallagrello” potrebbe derivare da “pagliarello”, termine usato per indicare le stuoie di paglia su cui si lasciavano appassire le uve, oppure dalla forma sferica e regolare degli acini, piccoli come palline.
Caratteristiche ampelografiche
Il Pallagrello Nero presenta grappoli di piccole o medie dimensioni, conici o cilindrici, spargoli, spesso alati. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia molto pruinosa e di colore blu-nero intenso. La foglia è media, trilobata o pentalobata, con margini appena ondulati e seno peziolare chiuso. La pianta ha portamento vigoroso, internodi ravvicinati e vegetazione fitta.
Proprietà agronomiche
Vitigno di buona vigoria, ma resa naturalmente bassa, il Pallagrello Nero si adatta bene ai terreni argillosi-calcarei e al clima caldo e ventilato delle colline casertane. Ha un ciclo vegetativo medio-tardivo, con vendemmia tra fine settembre e inizio ottobre. La pianta tollera bene lo stress idrico e le elevate temperature, dimostrandosi adatta alla viticoltura sostenibile. Richiede tuttavia attenzione nella gestione della chioma per evitare eccessiva ombreggiatura dei grappoli.
Resistenze e sensibilità
È relativamente resistente alle malattie, in particolare all’oidio e alla peronospora, grazie alla buccia spessa e alla spargolosità del grappolo. Può però essere sensibile alla botrite in caso di piogge prolungate in prossimità della vendemmia. La bassa compattezza dei grappoli aiuta a evitare fenomeni di acinellatura o marciumi interni.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, il Pallagrello Nero si distingue per l’equilibrio tra ricchezza polifenolica, acidità e alcolicità contenuta, che lo rende estremamente versatile. I mosti sono colorati, profumati, strutturati ma eleganti, e si prestano sia a vinificazioni moderne in acciaio che a lunghi affinamenti in legno. Si può vinificare in purezza o in blend con altri autoctoni come il Casavecchia o l’Aglianico.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Pallagrello Nero
I vini da Pallagrello Nero si presentano con colore rubino intenso con riflessi violacei, buona densità visiva e vivacità cromatica. Al naso offrono profumi fini e stratificati, che vanno dalla ciliegia e prugna matura alla violetta appassita, con accenti di pepe nero, spezie dolci, liquirizia, cuoio e sottobosco, soprattutto dopo l’affinamento.
In bocca i vini sono equilibrati, morbidi, di medio corpo, con tannini setosi, buona freschezza e lunghezza gustativa. Nei migliori esemplari si distinguono per l’armonia tra struttura e agilità, con un profilo elegante e territoriale, mai sopra le righe. Hanno ottima capacità di evoluzione in bottiglia, guadagnando in complessità e profondità.
