Per secoli la varietà è stata coltivata in vigneti promiscui o in piccole parcelle familiari, tipiche della viticoltura verticale ed eroica delle terrazze amalfitane e sorrentine. L’isolamento geografico, l’asprezza dei terreni e l’impronta agricola storica della regione hanno contribuito a conservarla come patrimonio esclusivamente locale. La riscoperta della Ginestra è recente e si collega alla più ampia valorizzazione dei vitigni autoctoni campani iniziata negli anni Novanta: oggi è considerata una varietà identitaria e preziosa, testimone della biodiversità enologica dei Lattari.
Zone di coltivazione
La Ginestra è coltivata quasi esclusivamente in Campania, con un nucleo principale lungo la Costa d’Amalfi (Ravello, Tramonti, Furore), sulle terrazze vitate affacciate sul mare. È presente anche sui Monti Lattari, tra la penisola sorrentina e l’Agro Nocerino-Sarnese, spesso in piccole vigne storiche ad altitudini variabili.
Il vitigno prospera su suoli vulcanici ricchi di cenere e lapilli, suoli bruni calcarei o terreni profondi a forte pendenza, sempre ben drenati. Il clima è mediterraneo, con influssi marini marcati, grande ventilazione e forti escursioni termiche altitudinali. Fuori dalla Campania la varietà è praticamente assente.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Ginestra presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate, con lembo spesso e leggermente ondulato.
Il grappolo è medio, conico o cilindrico-conico, tendenzialmente spargolo, caratteristica che favorisce l’aerazione dell’acino. Gli acini sono medio-piccoli, rotondi, con buccia sottile di colore giallo-verde che vira al dorato con la piena maturazione. La polpa è succosa, profumata e ricca di precursori aromatici.
La maturazione è medio-tardiva, generalmente tra fine settembre e inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
La Ginestra è adattata ai climi caldi e ventilati della costa campana e si avvantaggia fortemente delle altitudini dei Lattari. Mostra buona resistenza alla siccità e si comporta bene nei terreni poveri di origine vulcanica, mentre può risultare moderatamente sensibile all’oidio nelle annate umide.
Le rese sono medie, ma devono essere controllate attraverso potature e selezione dei germogli per garantire qualità nei vini. Le forme di allevamento tradizionali includono le tipiche pergole campane e i sistemi a raggiera, ancora diffusi nei vigneti storici; nei nuovi impianti prevale il guyot, utile per gestire vigoria e aerazione della chioma.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Ginestra danno mosti dotati di buona acidità, profilo aromatico fine e discreto corredo zuccherino. La vinificazione avviene quasi esclusivamente in acciaio, con fermentazioni a basse temperature per preservare il carattere floreale e mediterraneo del vitigno.
La varietà esprime note di fiori bianchi, ginestra, agrumi, erbe aromatiche costiere e talvolta una leggera impronta minerale salmastra dovuta alla vicinanza del mare. Brevi soste sulle fecce fini possono incrementare volume e complessità senza compromettere l’impronta aromatica.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Ginestra presentano colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati. Al naso offrono profumi intensi e raffinati di fiori bianchi, ginestra, zagara, agrumi, pesca e note erbacee mediterranee.
Al palato risultano freschi, sapidi e scorrevoli, con acidità viva, corpo medio e un finale aromatico persistente, spesso caratterizzato da una piacevole sensazione salina.
