La Pavana è un vitigno a bacca nera diffuso in molte zone del Veneto e nel Trentino. Il nome di questo vitigno potrebbe derivare da una storpiatura del termine “padovana”. La Pavana viene citata dall’Acerbi tra i vitigni coltivati nei dintorni di Trento. Originaria quasi sicuramente dal Veneto, è giunta in Trentino attraverso la Valsugana, dove è presente sporadicamente allo stato di reliquia ai confini con il feltrino e l’alto vicentino. Era anche anticamente conosciuta come “Visentina”. La Pavana vinificata in purezza dà un vino di grande freschezza e modesto tannino, bilanciato da una morbidezza vellutata, con sentori di frutti rossi, erbe aromatiche e un cenno fumè, che ricorda il Teroldego, anch’esso del Trentino.
La Pavana è un’uva dal grappolo medio-grande, talvolta alato, mediamente compatto. Gli acini hanno buccia blu-violacea, molto pruinosa, spessa e consistente. La foglia può essere trilobata o pentalobata, di colore verde scuro e i tralci sono lunghi, con gemme coniche ben evidenti. La Pavana predilige terreni scistosi, meglio se fortemente calcarei, e resiste bene alla peronospora e all’oidio, teme però il marciume. Viene vendemmiata nella seconda settimana di ottobre.