Considerato una delle varietà più antiche e rappresentative dell’area del Vinho Verde, il Loureiro compare nei documenti già in epoca tardo-medievale come uva “profumata e chiara”, molto ricercata per la produzione di vini freschi destinati ai mercati urbani di Braga, Viana do Castelo e Porto. Nel corso del Novecento, quando l’enologia portoghese iniziò a strutturarsi modernamente, il vitigno venne identificato come una delle colonne portanti del nuovo stile dei Vinho Verde, caratterizzato da leggerezza, aromaticità e spiccata acidità. Negli ultimi decenni ha acquisito crescente notorietà anche fuori dal Portogallo, grazie al suo profilo aromatico distintivo e alla capacità di esprimere vini di sorprendente finezza.
Zone di coltivazione
La culla del Loureiro è la sottozona del Lima, nel cuore della denominazione Vinho Verde DOP, dove il vitigno raggiunge alcune delle sue espressioni più pure ed eleganti. È ampiamente coltivato anche nelle sottozone di Cávado, Ave e Sousa, oltre che nella regione del Rías Baixas in Galizia, dove è noto come “Loureiro Blanco” e impiegato in piccoli quantitativi, spesso in uvaggio con Albariño e Treixadura.
Il vitigno prospera in ambienti a forte influenza atlantica, caratterizzati da elevata umidità, precipitazioni frequenti e temperature moderate. Predilige suoli granitici o granitico-sabbiosi, molto diffusi nel Minho, che contribuiscono alla tensione acida e alla finezza aromatica dei vini. Al di fuori della penisola iberica la sua diffusione è ancora marginale.
Caratteristiche ampelografiche
Il Loureiro presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso, eredità dei tradizionali allevamenti a pergola. Le foglie sono medio-grandi, tondeggianti o leggermente trilobate, con lembo sottile e dentatura regolare.
Il grappolo è di dimensioni medie o grandi, conico o cilindrico-conico, tendenzialmente compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia sottile di colore verde-giallo, talvolta con riflessi dorati, caratterizzati da profumi intensi e immediatamente riconoscibili.
La maturazione è medio-tardiva, generalmente tra fine settembre e inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Loureiro è un vitigno che richiede una gestione accurata in vigneto: la sua vigoria elevata impone potature regolari e sistemi di allevamento che favoriscano l’arieggiamento dei grappoli, indispensabile in un ambiente umido come quello atlantico.
Resiste moderatamente alla siccità, ma soffre gli eccessi di umidità quando la ventilazione è scarsa, risultando talvolta sensibile a peronospora e botrite. La produttività è medio-alta e relativamente costante, anche se una regolazione delle rese è fondamentale per ottenere vini di maggiore concentrazione aromatica.
I migliori risultati si ottengono su terreni ben drenati e in aree ventilate, dove la componente aromatica del vitigno si sviluppa in modo più nitido.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Loureiro generano mosti di spiccata acidità, moderata gradazione zuccherina e una marcata intensità aromatica. È quasi sempre vinificato in acciaio per preservare freschezza e fragranza, anche se alcune interpretazioni moderne prevedono affinamenti brevi su fecce fini per aumentarne la complessità.
Il profilo aromatico è dominato da note floreali (alloro, fiori bianchi, tiglio), agrumate (limone, lime, mandarino verde) e fruttate (pera, mela, pesca bianca), con accenti minerali e salini tipici delle zone costiere del Minho. Il vitigno è impiegato sia in purezza sia in blend con Trajadura, Arinto e Alvarinho.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Loureiro presentano colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdolini. Al naso sono intensamente aromatici, con profumi di agrumi, fiori bianchi, erbe aromatiche e un sottofondo minerale distintivo.
Al palato risultano freschi, tesi e molto incisivi, con acidità vibrante, corpo leggero o medio e una marcata impronta salina, tipica dei vini a forte influenza oceanica. La chiusura è pulita, lunga e caratterizzata da un ritorno agrumato e floreale.
