Il Grapariol, conosciuto anche come Rabosina, è un vitigno a bacca bianca originario del Veneto orientale e del Friuli occidentale. La sua presenza è documentata fin dal Settecento, e il nome “grapariol” deriverebbe da “grapo”, termine dialettale che indica il grappolo , ma potrebbe anche derivare dal termine “grapar“, che significa zappare. Nonostante l’affinità nel nome con il più noto Raboso, non vi è legame diretto, se non nella probabile radice genetica comune. È stato per lungo tempo trascurato e dimenticato, finché un lavoro di recupero ampelografico negli anni Duemila lo ha riportato all’attenzione, inserendolo nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2007.
Tradizionalmente vinificato in modo semplice per il consumo locale, oggi viene riscoperto per la sua identità peculiare e il potenziale nella produzione di vini freschi e profumati, con un buon profilo acido e aromatico.
Un po’ di storia
Le sue origini risalgono almeno al Seicento, quando Agostinetti menziona varietà bianche chiamate Rabosa. L’Ampelografia trevigiana del 1870 distingue due vitigni simili: Rabosina bianca e Rabosa bianca. La Rabosina era diffusa a Oderzo, resistente e con grappoli spargoli. La Rabosa, invece, cresceva meglio in pianura e maturava più tardi. Esiste anche la Rabbiosa bianca, identificata ad Asolo come sinonimo della Durella. Recenti ricerche a Zenson di Piave hanno individuato due vitigni chiamati Grapariol, riconducibili rispettivamente alla Rabosina (Grapariol Barbaran) e alla Rabosa (Grapariol Mamprin).
Caratteristiche ampelografiche
Il Grapariol Barbaran (Rabosina) è il più interessante dei due, distinto geneticamente da altri vitigni noti. Ha foglia pentalobata, grappolo cilindrico allungato, spesso alato, con acini giallo dorati, succosi, dolci e aciduli. Il Grapariol Mamprin (Rabosa) differisce per la foglia trilobata, la pagina inferiore cotonosa, un grappolo più piramidale e una maturazione più tardiva, con tendenza a marcire.
Proprietà agronomiche
Il Grapariol è un vitigno di buona vigoria, con produzione regolare, anche se contenuta. Si adatta bene ai terreni alluvionali e argillosi, tipici della pianura veneto-friulana. Tradizionalmente allevato a cassone, oggi è coltivato a Sylvoz, con buona fertilità basale. È rustico e resistente alle principali malattie fungine. Per il Grapariol Barbaran è stata avviata la richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle varietà.Matura in epoca medio-tardiva e presenta un ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità, che lo rende particolarmente adatto alla produzione di vini freschi o frizzanti.
Resistenze e sensibilità
È resistente alle principali malattie crittogamiche, in particolare alla peronospora, mentre può manifestare sensibilità all’oidio in annate molto calde. Tollera bene le escursioni termiche, ma preferisce climi temperati e soleggiati, senza eccessiva umidità nel periodo pre-vendemmiale.
Proprietà enologiche
Nella vinificazione in bianco classica, il vino si presenta fresco, acidulo e sapido, con sentori floreali e fruttati (mela). Si presta bene alla spumantizzazione e alla vinificazione in acciaio, che ne preserva il patrimonio aromatico e la vivacità gustativa. Viene raramente affinato in legno, per non coprirne l’espressività varietale.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Grapariol
I vini da Grapariol si presentano con un colore giallo paglierino tenue, talvolta con riflessi verdolini. Al naso offrono profumi freschi e delicati: fiori bianchi, mela verde, pera, erbe aromatiche, con una leggera nota agrumata o balsamica. In bocca si distinguono per l’acidità marcata, la secchezza, e la sensazione di pulizia e freschezza, che li rende molto piacevoli anche come aperitivo o in accompagnamento a piatti leggeri.
I migliori esemplari di Grapariol danno vita a vini frizzanti o spumanti di pronta beva, brillanti e caratteristici, capaci di esprimere la tradizione più schietta del territorio da cui provengono. Un vitigno che, pur nel suo profilo semplice e diretto, racconta una storia di radici locali e di ritrovata identità.
