La storia del Groppello di Revò è strettamente legata alla viticoltura d’altura, in un territorio dove la vite veniva coltivata in condizioni spesso difficili, su terrazze e pendii esposti al sole e protetti dai venti freddi. Nei secoli il vitigno ha favorito la produzione di vini locali semplici ma fragranti, destinati al consumo familiare e alla piccola economia agraria della valle.
Nel corso del Novecento la sua presenza è progressivamente diminuita, ma dagli anni Duemila è rinato un forte interesse per la conservazione dei vitigni alpini autoctoni, che ha permesso di riportare il Groppello di Revò in alcune parcelle tradizionali e collezioni sperimentali. Oggi rappresenta un importante tassello della biodiversità viticola trentina.
Zone di coltivazione
Il Groppello di Revò è coltivato quasi esclusivamente in Trentino, nella parte occidentale della provincia, tra la Val di Non e la vicina Val di Sole. Le zone storiche sono i comuni di Revò, Cagnò, Cloz e Romallo, dove la viticoltura su terrazze e suoli sciolti ha permesso al vitigno di prosperare per secoli.
Predilige altitudini medio-alte (tra 400 e 700 metri), esposizioni calde e ventilate e terreni leggeri, sabbiosi o morenici. Il clima alpino mitigato dal lago di Santa Giustina consente maturazioni equilibrate, mantenendo una buona acidità. Fuori dal Trentino la varietà è pressoché assente.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Groppello di Revò presenta vigoria medio-bassa e portamento eretto. Le foglie sono medio-piccole, trilobate, con lembo spesso e profilo leggermente increspato.
Il grappolo è piccolo o medio-piccolo, corto, cilindrico o cilindrico-conico e molto compatto, tratto caratteristico che differenzia questo biotipo dai Groppello del Garda. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia spessa e ricca di antociani, di colore blu-nero intenso. La polpa è succosa, con sapore neutro ma fresca e acida.
La maturazione è precoce per un vitigno alpino, fattore che ne ha favorito la coltivazione a quote elevate.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Groppello di Revò è un vitigno rustico e ben adattato ai climi freddi della Val di Non. Mostra buona resistenza al gelo invernale e discreta tolleranza alla siccità, mentre la compattezza del grappolo può favorire la botrite nelle annate umide.
Le rese sono naturalmente basse, spesso irregolari, e richiedono una gestione della chioma mirata a favorire aerazione e maturazioni omogenee.
Le forme di allevamento più adatte sono guyot e pergola trentina, tipiche della viticoltura locale, entrambe efficaci nel garantire buona esposizione delle uve.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Groppello di Revò producono mosti con buona acidità, discreta dotazione di polifenoli e struttura contenuta. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio, con macerazioni brevi o medie volte a preservare freschezza e bevibilità.
Il vitigno è particolarmente adatto alla produzione di rossi leggeri e rosati alpini, caratterizzati da profilo aromatico delicato e buona tensione acida. Aromaticamente esprime note di frutti rossi freschi, ribes, lampone, violetta ed erbe di montagna.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Groppello di Revò presentano colore rubino chiaro o cerasuolo, con riflessi violacei nelle versioni giovani. Il naso è fine, fresco e fragrante, con aromi di frutta rossa, piccoli frutti di bosco, fiori alpini e leggere spezie.
Al palato risultano snelli, tesi e molto scorrevoli, sostenuti da acidità viva e tannini sottili. La struttura è leggera, ma la personalità aromatica e la mineralità locale conferiscono identità e piacevolezza.
