Nel corso del Novecento il vitigno ha subìto un forte declino, schiacciato dalla diffusione dei Lambruschi più produttivi e dalla standardizzazione varietale. Negli anni Duemila, grazie al lavoro di alcuni agricoltori e ricercatori, la Fogarina è stata identificata e recuperata come varietà autonoma, oggi considerata un’importante testimonianza della biodiversità ampelografica emiliana e un tassello della memoria vitivinicola reggiana.
Zone di coltivazione
La Fogarina è coltivata quasi esclusivamente in Emilia-Romagna, nella fascia collinare della provincia di Reggio Emilia. Le aree più vocate si trovano tra Scandiano, Quattro Castella, Albinea, Bibbiano e la Val d’Enza, su suoli argillosi, sabbioso-limosi o calcarei, tipici dei rilievi collinari emiliani.
La varietà è oggi ammessa nella Reggiano DOC e in alcune IGT regionali, ma la sua diffusione resta molto limitata, spesso circoscritta a piccoli vigneti storici o a impianti di recupero varietale. Fuori dalla regione è praticamente assente, se si escludono collezioni ampelografiche sperimentali.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Fogarina presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo spesso e superficie leggermente ondulata.
Il grappolo è medio, generalmente piramidale o cilindrico-conico, di compattezza medio-bassa. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia scura violacea, spessa e ricca di antociani. La polpa è succosa, dal sapore neutro ma vivace.
La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, con buona conservazione dell’acidità e un profilo zuccherino moderato, perfettamente coerente con la tradizione dei vini frizzanti emiliani.
Caratteristiche colturali e agronomiche
La Fogarina è un vitigno rustico, adattato ai climi temperati e alle colline emiliane. Mostra buona resistenza alla siccità e tolleranza alle malattie, pur essendo sensibile alla botrite nelle annate molto umide, soprattutto per la consistenza degli acini.
Le rese sono generalmente elevate e devono essere gestite con attenzione per evitare vini troppo sottili o poco espressivi. Le forme di allevamento più diffuse sono guyot e cordone speronato, con potature che puntano a contenere vigoria e produzione.
Si adatta bene ai suoli argillosi e calcarei, dove riesce a esprimere la sua tipica freschezza gustativa.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Fogarina producono mosti di colore intenso, con buona dotazione di acidità e moderato contenuto zuccherino. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio, con macerazioni brevi o moderate, volte a mantenere freschezza e bevibilità.
Il vitigno è particolarmente adatto alla produzione di rossi frizzanti o leggermente mossi, ottenuti tramite rifermentazione in autoclave o in bottiglia, secondo le tradizioni locali. L’aromaticità è discreta, giocata su frutti rossi croccanti, violetta e leggere note floreali.
L’uso del legno è raro: tende a coprire il profilo immediato e vivace del vitigno.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Fogarina presentano colore rosso rubino brillante con riflessi violacei. Al naso offrono profumi freschi di ciliegia, lampone, mora, violetta e leggere note speziate.
Al palato risultano snelli, fragranti e scorrevoli, con acidità vivace, tannino leggero e un carattere immediato che richiama la tradizione dei vini da tutto pasto delle campagne reggiane. Nelle versioni frizzanti si esprimono con particolare vivacità e una piacevole succosità.
