Il Becuet è un vitigno autoctono dell’alta e media Val Susa, dove è coltivato da tempo immemorabile. Situata vicino a Torino, in Val Susa i vigneti, dove il Becuet viene coltivato assieme all’Avanà, latro vitigno autoctono della stessa zona, arrivano fino alle maggiori altitudini possibili per la vite, spingendosi a volte oltre i mille metri. Qui le viti crescono tra rocce e muretti in pietra e i terrazzamenti, che caratterizzano il paesaggio, permettono di ricavare terreni coltivabili dove la pendenza è troppo forte.
Il Becuet è un vitigno vigoroso, dal grappolo piccolo, cilindrico o conico, spargolo, con acini dalla forma ovoidale con buccia molto spessa. La sua scarsa resistenza all’oidio è probabilmente il motivo per il quale la sua coltivazione non si è diffusa oltre i confini della Val Susa. I vini ottenuti dalle uve Becuet hanno in genere un estratto notevole e un elevato corredo polifenolico. Il Becuet viene raramente vinificato in purezza, ed è utilizzato soprattutto come miglioratore nei tagli con altri vitigni, ad esempio con il locale Avanà, utilizzato nei vini della DOC Valsusa, come il Ramìe, ai quali conferisce corpo, struttura e colore. Nel caso, i vini da Becuet in purezza, soprattutto se prodotti da uve vendemmiate tardivamente, sono ricchi di corpo e struttura adatti e a lunghi invecchiamenti in botti di legno.
La sua coltivazione è limitata alla Val Pellice, in provincia di Torino, soprattutto nei comuni di Torre Pellice, Luserna San Giovanni e aree adiacenti. È autorizzato come vitigno locale e tutelato da iniziative regionali per il recupero dei vitigni antichi. Alcune piccole aziende lo vinificano in purezza o in uvaggio con altre varietà piemontesi.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta ha vigoria media, con foglia trilobata o pentalobata, di forma tondeggiante. Il grappolo è medio, allungato, piuttosto compatto. Gli acini sono tondi, con buccia spessa e pruinosa, di colore blu-nero. La maturazione è medio-tardiva, e avviene generalmente tra fine settembre e inizio ottobre.
Proprietà agronomiche
Il Becuet è ben adattato alle condizioni pedoclimatiche di montagna, dove le forti escursioni termiche favoriscono lo sviluppo di aromi complessi e una buona acidità. È coltivabile anche in suoli poveri e sassosi, tipici delle vallate alpine, e si adatta bene alla viticoltura eroica.
Resistenze e sensibilità
Dimostra una discreta resistenza alle malattie crittogamiche, anche se richiede attenzione in annate particolarmente piovose. La sua buccia spessa lo protegge dalla botrite, e si adatta bene a pratiche a basso impatto ambientale.
Proprietà enologiche
Il Becuet dà origine a vini rossi dal colore intenso, con acidità spiccata e buona struttura, ideali per una vinificazione in acciaio o con brevi passaggi in legno. I mosti sono ricchi di antociani, e il vitigno si presta bene a produzioni artigianali, con attenzione alla tipicità e alla freschezza.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Becuet
I vini si presentano con un colore rubino violaceo profondo. Al naso rivelano note di frutti di bosco, ciliegia matura, erbe alpine e spezie leggere. Al gusto risultano vivi, agili, con tannino presente ma fine, acidità vibrante e un finale asciutto e lievemente amaricante, che ne accentua il carattere montano.
Si abbina bene con la cucina rustica del territorio, dai formaggi stagionati d’alpeggio alle carni in umido, fino ai piatti di selvaggina leggera. Può anche sorprendere in abbinamento con piatti vegetariani strutturati o legumi speziati.
