La Barbera del Sannio è un vitigno a bacca nera presente soprattutto nella Valle Telesina. E’ il terzo vitigno per ordine di importanza nella sua zona di coltivazione. Le uve hanno caratteristiche peculiari, sia dal punto di vista morfologico che enologico, diverse da quella dell’omonimo vitigno piemontese. Il grappolo si presenta conico piramidale con acini di forma ovoidale, di colore blu-nero, ricchi di pruina e dalla polpa non colorata. La Barbera del Sannio non è un vitigno particolarmente vigoroso, ma ha una buona produttività, è invece suscettibile alla botrite. Matura precocemente, e, nonostante il suo nome, i suoi mosti non sono particolarmente ricchi in acidi.
La Barbera del Sannio non risulta menzionato tra i vitigni coltivati nella provincia di Benevento, così come descritti dalla Commissione ampelografica presieduta da Giuseppe Frojo, nel 1879. Non ve ne è nemmeno traccia nei primi studi ampelografici per la provincia di Terra di Lavoro, di cui il Sannio telesino faceva parte prima dell’Unità d’Italia, coordinati sempre dal Frojo e pubblicati l’anno precedente. Il Frojo cita però un vitigno “Barbera” riferendosi all’area del Vesuvio. In realtà la prima menzione di questo vitigno risale al 1844, con il nome di Lugliese o Lugliatica, e sembra presentare delle analogie con la Catalanesca, il Casavecchia e il Summariello, che a sua volta è considerato sinonimo dell’Uva di Troia.