L’ATLANTE DELLE DENOMINAZIONI DI ORIGINE di Quattrocalici
L’indicazione “Scalogno di Romagna” designa esclusivamente il bulbo cipollino delle specie Allium Ascalonicum. La zona di produzione comprende la parte del territorio della Regione Emilia Romagna atta alla coltivazione dell’Allium Ascalonicum e interessa i seguenti comuni: – in provincia di Ravenna: Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo; – in provincia di Forlì: Modigliana, Tredozio; – in provincia di Bologna: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice, Imola, Mordano. Lo “Scalogno di Romagna” all’atto dell’immissione al consumo deve avere le seguenti caratteristiche: A. prodotto fresco: mazzetti legati di circa 500 grammi al di sopra del colletto legati con rafia nella parte terminale. B. prodotto secco: mazzetti di bulbi del peso di gr. 500 circa. I mazzetti debbono essere composti da bulbi omogenei di pezzatura grossa. La legatura è fatta con rafia al di sopra dell’apice del bulbillo, ben stretta e con le foglie mozzate cm 5 sopra la legatura. trecce. I bulbi devono essere selezionati, intrecciati o con le sole foglie oppure ordite con rafia. bulbi secchi in confezione mignon in rete di plastica da gr. 100.
Scalogno di Romagna IGP
Creata nel | 1997 |
Regione | Emilia-Romagna |
Province | Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena |
Tipo di denominazione | IGP |
Merceologia | Verdure e ortaggi |