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I canoni della vinificazione secondo il disciplinare Trento DOC

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Il disciplinare Trento DOC è un documento al quale hanno aderito i produttori di vini bianchi e rosati della provincia di Trento ottenuti con il metodo della rifermentazione in bottiglia. Secondo il regolamento i vini spumanti, per ottenere la denominazione di origine controllata Trento, devono essere prodotti da uve Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero o Pinot Meunier.

La denominazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) dei vini di montagna di Trento è la prima in Italia per i vini prodotti con il metodo classico: è nata nel 1993. I vini trentini hanno caratteristiche olfattive e gustative uniche date dalla coltivazione in montagna, a più di 800 metri sul livello del mare.

Il disciplinare Trento DOC: cosa garantisce ai consumatori?

Il disciplinare Trento DOC definisce e regolamenta nel dettaglio quali debbano essere le zone di produzione, le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti, le norme per la vinificazione, le caratteristiche dei vini al consumo e della riserva e la scelta vendemmiale.
Più nel dettaglio, oltre alla garanzia di provenienza trentina, è stabilito il divieto di sistemi di potatura che possono danneggiare la qualità delle piante e l’utilizzo di sistemi di forzatura con la sola eccezione dell’irrigazione se non necessaria alla sopravvivenza del vigneto stesso. Ogni ettaro di coltivazione potrà produrre al massimo 150 quintali di uva.

Per essere un vino Trento DOC anche il processo di vinificazione e spumantizzazione deve avvenire nel territorio. Il periodo di fermentazione minimo è stabilito in 15 mesi anche se molti produttori adottano fermentazioni più lunghe. La maturazione per la riserva non può invece essere inferiore ai 36 mesi e può arrivare addirittura a 10 anni.

Il metodo classico nella produzione dei vini Trento DOC

Come abbiamo visto, per ottenere la certificazione DOC i vini della provincia di Trento devono essere realizzati tramite metodo classico: questo si riferisce alla produzione di vini che vengono rifermentati in bottiglia con l’ausilio di lieviti accuratamente selezionati. Questa tecnica di vinificazione è stata resa celebre in Italia da Giulio Ferrari, padre fondatore dell’omonima casa di produzione vinicola, che agli inizi del secolo scorso, nel 1902, intuì le possibilità del suo territorio e diffuse le uve Chardonnay nel nostro Paese. Fu ormai più di un secolo fa che nacque il suo primo vino prodotto con il metodo classico. Al contrario della produzione degli altri tipi di vino, i vini Trento DOC richiedono, come abbiamo visto, tempi di preparazione più lunghi. Ma vediamo in cosa consistono le fasi principali della vinificazione con il metodo classico:

  • La rifermentazione in bottiglia è la fase attraverso la quale in vino acquisisce le bollicine;
  • Lapresa di spuma, che dura all’incirca un paio di mesi, è quella fase in cui i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol etilico ed anidride carbonica. Le bottiglie vengono posizionate orizzontalmente in luoghi bui, privi di rumore e a temperatura e livello di umidità costante;
  • La sboccatura è il processo attraverso il quale i lieviti che non sono più necessari vengono eliminati, la bottiglia viene aperta e si procede alla rifinitura della bottiglia con vini pregiati. Ogni casa produttrice di vino Trento Doc ha la sua ricetta segreta, che non viene svelata a nessuno.

Le uve del Vino di denominazione di origine controllata Trento

Come accennato i vigneti che possono aggiudicarsi la denominazione Trento DOC sono 4:

  1. Il Pinot Meunier, letteralmente Pinot Mugnaio per via della lanuggine presente sulle foglie della pianta che le fa apparire come ricoperte di farina, è un’uva presente soprattutto in Francia e, appunto, sui monti della provincia di Trento.
  2. Il Pinot Nero, anche questa uva viene dalla Francia ma si è ambientata e diffusa bene in tutto il nord Italia. Denotato da un distinguibile odore di frutti rossi di boschi il Pinot Nero è un vigneto che produce uve molto delicate, dal sapore ricco e di ottima qualità, riconosciuta a livello internazionale.
  3. Il Pinot Bianco è imparentato con Pinot Nero ma proviene dalla Germania, ed è una coltivazione molto diffusa in Europa e nel resto del mondo, la sua corposità lo rende particolarmente adatto alla produzione del vino spumante.
  4. Lo Chardonnay è uno dei vigneti più classici, coltivato in tutta Italia, le sue uve bianche sono perfette per lo spumante ma anche per vini fermi e per il barrique, la stagionatura in barile di legno.
Esempi di vini Trento Doc

Uno dei vini più iconici della produzione Trento Doc è il Ferrari Perlé, un vino millesimato premiato nel 2017 con la medaglia d’oro allo “Champagne and Sparkling Wine World Championship“. Il vino è ottenuto da sole uve Chardonnay coltivate sulle montagne trentine e raccolte a mano, che regalano a questo vino un colore giallo intenso ed un sapore leggermente speziato. Un altro vino Trento DOC diventato ormai un classico della tradizione italiana è il Ferrari Brut, che con i suoi 24 mesi di maturazione regala all’olfatto una delicata fragranza di lievito e, come suggerisce il nome, si tratta di un vino secco.
Tra i vini realizzati con il metodo classico Trento DOC ci sono anche vini rosati, dal colore più o meno intenso.

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