Il Moschofilero (in greco Μοσχοφίλερο) è un vitigno aromatico a bacca nera originario della Grecia, le cui caratteristiche sono simili a quelle dei Moscati a bacca nera. Viene coltivato in gran parte del paese, ma principalmente nel Peloponneso, dove è tradizionalmente utilizzato per produrre un vino secco, profumato, dalle tipiche note speziate. Il Moschofilero è caratterizzato da un caratteristico bouquet, nel quale spesso predomina la rosa rossa, nelle versioni dolci è generalmente abbinato a frutta fresca o a dessert a base di frutta. Se ne ottengono sia vini fermi che spumanti e passiti. La sua maturazione è tardiva e questo può comportare dei problemi nei climi caldi. Il Moschofilero sembra appartenere all’antica famiglia di vitigni “Fileri” del Peloponneso. Infatti il suffisso “-filero” si ritrova in molte varietà coltivate nella zona la cui composizione del DNA risulta simile a quella del Moschofilero. Il colore della buccia dei loro acini varia dal verde al nero e vi sono tra loro anche notevoli differenze in termini di contenuto zuccherino e nei livelli di acidità.
Il Moschofilero è il principale vitigno dei vini DOP Mantinia (in Peloponneso), freschi e leggeri, aromatici dai sapori floreali e vinosi. I vini della Mantinia DOP devono contenere almeno l’85% di Moschofilero, sebbene in pratica molti di questi vengono vinificati in purezza. In denominazioni IGP più generiche nella stessa regione, il Moschofilero si può trovare in assemblaggi con l’Asproudes, il Savatiano e il Roditis, aggiunti in genere per conferire acidità ai vini. I migliori vini sono spesso vinificati con rimescolamento delle fecce e maturazione in botte. Le uve coltivate in pianura vengono spesso utilizzate anche nella produzione di spumanti e di vini “blanc de noirs“.
Il Moschofilero si caratterizza per rese e produttività elevate, ma accompagnate da una sensibilità alle intemperie che può creare problemi in vigna. Risulta infatti sensibile sia alla pioggia che al freddo ed ad alte quote, nonostante la maturazione tardiva a volte può faticare a raggiungere livelli sufficienti di zucchero e fenoli prima della vendemmia.