Il Glossario del vino di Quattrocalici

Altitudine dei vigneti

Scelta della posizione per il vigneto

Altitudine dei vigneti

L’altitudine gioca un ruolo importante per la coltivazione della vite, soprattutto a quote particolarmente elevate, caratterizzate da aria più rarefatta e pressioni parziali dell’ossigeno inferiori rispetto a quelle del livello del mare. La vite generalmente viene coltivata dal livello del mare fino ad un massimo di circa 1000 metri di altitudine, anche se esistono rimarchevoli eccezioni a questa regola. In Italia, i vigneti della Valle d’Aosta arrivano spesso anche ad altitudini superiori ai 1300 metri, e casi ancora più estremi sono presenti in alcune zone vinicole poste in altipiani, come in Cile o nel Caucaso. In questi casi vengono spesso scelti vitigni autoctoni che hanno sviluppato una particolare resistenza nei confronti dell’altitudine.

Si deve valutare sia l’altitudine del luogo che le variazioni di altitudine all’interno del sito (punto più alto vs. punto più basso). Piantare un vigneto sopra o vicino al punto più alto di un dato luogo promuoverà un migliore drenaggio dell’aria e dell’acqua. La ventilazione è essenziale in caso di gelate. L’aria fredda è più pesante dell’aria calda, quindi si deposita in aree a bassa quota. Il drenaggio dell’acqua è importante anche perché l’acqua stagnante limiterà l’ossigeno disponibile per il sistema radicale della vite. Anche se le viti non sono particolarmente suscettibili ai danni causati da inondazioni a breve termine come alcune altre colture da frutto, l’acqua stagnante ne limita la crescita uccidendo le piccole radici fibrose che forniscono la maggior parte dell’acqua e dell’assorbimento dei nutrienti dal suolo.