L’Alionza è una varietà di uva da vino a bacca bianca, coltivata in Emilia-Romagna, dove viene utilizzata fin dal XIV secolo sia come uva da tavola che come uva da taglio per la produzione di vino. Fino a poco tempo fa si riteneva che l’Alionza avesse affinità con il vitigno greco Sklava, ma più recentemente l’analisi del DNA ha suggerito che l’Alionza potrebbe essere in realtà strettamente correlata al Trebbiano Toscano. L’Alionza viene coltivata nelle province di Bologna e Modena fin dagli inizi del 14° secolo. Nel corso degli anni conobbe una discreta diffusione, arrivando ad essere anche ampiamente coltivata nelle province di Brescia e Mantova, ma oggi è un vitigno piuttosto raro.Nel 2012 si contavano solo 43 ettari di Alionza in Italia, quasi esclusivamente nelle province emiliano-romagnole di Bologna e Modena.
L’Alionza è un vitigno a maturazione tardiva che prospera meglio sui terreni caldi, in particolare nelle località collinari ben esposte. L’Alionza ha come forma di allevamento storica la pergola, cosa che spiega il sinonimo comune di Uva Schiava, analogamente con quanto accade per il vitigno Schiava in Trentino-Alto Adige. L’Alionza viene considerata un vitigno affidabile, di rese consistenti e forte resistenza ai diversi fattori di rischio della vite, quali la botrite, l’oidio e le gelate primaverili. Oggi l’Alionza viene utilizzata principalmente come uva da taglio minore in alcuni dei vini a Indicazione Geografica Tipica (IGT) e Denominazione di Origine Controllata (DOC) della regione. Oltre alla produzione di vino, alcuni produttori vendono anche le loro uve Alionza come uva da tavola.