Il vitigno Pelaverga piccolo non ha origini molto chiare, anche se sembra appurato che sia originario delle Langhe, dove è tuttora coltivato, soprattutto nell’area del comune di Verduno e parte dei comuni di Roddi e La Morra, in provincia di Cuneo. Per molto tempo dimenticato, ha ritrovato da qualche anno nuovo interesse da parte di alcuni viticoltori locali. Non va confuso con il Pelaverga del Saluzzese, rispetto al quale le differenze sono notevoli, soprattutto per la dimensione dell’acino, che è all’origine dell’aggettivo “piccolo”. Il vitigno Pelaverga piccolo ha foglia medio-grande, pentagonale, trilobata o più raramente pentalobata. Il suo grappolo è medio-grande, conico o piramidale allungato, con una o più ali, parzialmente spargolo. L’acino è medio-piccolo, da sferoidale a ellissoidale, di colore blu-viola e buccia abbondantemente ricoperta di pruina. La sue resa è medio-elevata ma non costante.
Il Pelaverga piccolo predilige sistemi di allevamento a controspalliera con potatura mista, terreni collinari asciutti e con buona esposizione. Il vino che si ottiene dal vitigno Pelaverga piccolo è di colore rosso rubino con riflessi violacei. Al palato è fruttato, speziato, di corpo.