Il Nasco è vitigno a bacca bianca autoctono della Sardegna. Le sue origini sono antichissime e se ne erano perse le tracce fino a qualche decennio fa quando i produttori locali hanno deciso di riproporlo, ottenendo anche la denominazione di origine controllata Nasco di Cagliari DOC. Il Nasco viene citato dall’Acerbi con il nome nuscu mentre altri sinonimi usati storicamente sono quello di vitis amabilis o nascu, resu o ogu de arrana. Il nome tutt’oggi utilizzato deriverebbe dal termine latino muscus per descrivere il caratteristico aroma di muschio del vino affinato. Questo fa presupporre che il vitigno fosse conosciuto già ai Romani, anche se non si può stabilire se essi lo ereditarono dai Fenici o lo introdussero da altre zone, a partire zona portuale di Karalis (l’odierna Cagliari).
Oggi, nonostante sia autorizzato per le provincie di Cagliari e Oristano, il Nasco viene coltivato solo sui terreni calcarei e caldi del Campidano di Cagliari. Il vitigno Nasco è molto apprezzato per le sue qualità aromatiche e a questo deve la sua riscoperta, anche se la sua fama è ancora solo a livello locale. Dal punto di vista ampelografico, il vitigno Nasco presenta grappolo di medie dimensioni con forma cilindrica e bacche sferiche di dimensioni medie, una buccia molto fine con basse concentrazioni di pruina e bei colori dorati. Classificabile tra i vitigni aromatici, il Nasco viene coltivato con i sistemi corti quali l’alberello e potato con il sistema Guyot. È un vitigno vigoroso e mediamente resistente, con rese basse ma costanti.