L’Albarola è un vitigno a bacca bianca diffuso soprattutto in Liguria. La sua origine è contesa tra questa regione, in particolare la zona delle Cinque Terre, e la Toscana, soprattutto nella zona della Colli di Luni DOC. L’Albarola è molto simile alla Bianchetta Genovese, tanto che ricerche sul DNA ne hanno confermato la presunta omogeneità tanto da essere considerati un unico vitigno con due sinonimi e caratteristiche diverse dovute al territorio. La similitudine si nota specialmente sul colore, sia delle uve che dei vini, entrambi molto scarichi e pallidi. In passato l’Albarola veniva chiamata Calcatella per i caratteristici grappoli dagli acini piccoli e serrati. I grappoli dell’Albarola hanno dimensioni medio-piccole e forma cilindrica, compatti e alati. Le bucce sono fini ma comunque coriacee, di un colore molto pallido bianco tendente al verdolino o al giallino e coperte da abbondante pruina.
L’Albarola ha rese alte e costanti è resistente alle malattie e alle correnti marine. Può essere allevata con vari sistemi tra cui la controspalliera, e con potature poco o mediamente espanse. Soffre per la peronospora, l’impallinatura, l’oidio e il marciume e per questo predilige colline con buona esposizione e ventilazione. L’Albarola dal punto di vista enologico è molto neutra ed anonima. Rientra in denominazioni liguri molto famose come a DOC Cinque Terre e qualche denominazione toscana. I suoi vini sono chiari e pallidi con sfumature verdoline, profumi poco intensi e semplici, con note leggermente erbacee. Il palato è altrettanto semplice, con struttura medio leggera e poco acida. E’ un vino semplice da consumare giovane. In assemblaggio l’Albarola apporta invece struttura e gradazione alcolica. Rientra in tutti i disciplinari DOC dei vini bianchi liguri, come Colli di Luni, Colline di Levante e Golfo del Tigullio, dove viene impiegata generalmente in assemblaggio con il Vermentino e il Bosco ed è usata anche nel famoso Sciacchetrà delle Cinque Terre, vino passito di chiara fama. In Toscana rientra disciplinari del Candia dei Colli Apuani, del Montescudaio, del Bianco Pisano di Torpè e del Colli dell’Etruria centrale.